Una promessa è una promessa e va mantenuta, tanto più se rende felici chi la onora forse più dei destinatari stessi. La giornata in Lessinia – tra pet therapy, la Storia e le storie della Grande Guerra raccontate nelle trincee del Ridotto del Pidocchio, canti alpini e gnocchi di malga al rifugio Valbella – è stata esattamente questo sia per i bimbi dell’Abeo, Associazione bambino emopatico oncologico, e delle loro famiglie, che per gli alpini e i volontari della Sezione di Verona che ne sono stati i promotori.
L’idea era nata prima di Pasqua, quando il gruppo Giovani della Sezione ha fatto visita al reparto di oncoematologia pediatrica per donare l’uovo alpino, cioccolato con sorpresa, e insieme un sorriso, ai piccoli pazienti dell’ospedale della Donna e del Bambino a Borgo Trento. Grazie alla sinergia con l’Abeo, il progetto è maturato durante l’estate e si è concretizzato nei giorni scorsi quando un gruppo di una ventina circa di bimbi e ragazzi dell’Associazione, insieme ai loro genitori, è salito a bordo di due pullmini alla volta della Lessinia. Appuntamento a Passo Fittanze, davanti al monumento ai Caduti di tutte le guerre per poi fare rotta alle trincee del primo conflitto mondiale.
Qui, i piccoli hanno ascoltato il racconto di come vivevano i soldati, spesso neanche ventenni, di vedetta sui monti, hanno cantato l’Inno d’Italia e partecipato all’alzabandiera, hanno parlato di pace insieme al Presidente Luciano Bertagnoli. Il gruppo Giovani conta una sessantina di iscritti, capillarizzati su tutto il territorio veronese e coordinati da Massimo Venturini, consigliere del direttivo sezionale di Verona con delega ai Giovani. Hanno organizzato questa gita in Lessinia in ogni minimo dettaglio: dal pranzo animato con i cori e i canti alpini, alla fisarmonica Nicola Quintarelli, segretario del gruppo Giovani e anima della giornata, alle attività con i volontari e i cani del nucleo Pet Therapy della Sezione, fino all’approdo nella cucina del rifugio Valbella, sopra Erbezzo e poco oltre passo Fittanze, per la preparazione degli squisiti gnocchi di malga insieme a Enrico Spinelli, gestore del rifugio, che ha accolto tutto il gruppo anche a pranzo.