VENEZIA – Cerimonia al Sacrario

    0
    139

    A Fiume, cittadina del Quarnaro, nella frazione di Cosala, sorge un santuario – con sottostante ossario – costruito nel 1930 su progetto dell’architetto Bruno Angheben. Questi era il fratello del sottotenente degli alpini Mario Angheben, M.A.V.M. alla memoria, volontario irredento fiumano arruolatosi, come altri 110 fiumani, nel Regio Esercito allo scoppio della Grande Guerra, e morto eroicamente alla testa dei suoi alpini il 30 dicembre 1915 in Val Daone, ai confini tra le province di Brescia e Trento.

     

    Nell’ossario sono sepolti circa 300 soldati italiani morti di stenti, malattie o ferite nei campi di prigionia austro-ungarici di San Pietro al Carso e Cirquenizza, tra il 1915 ed il 1918, e i 32 Caduti del cosiddetto “Natale di sangue” del 1920, tra cui alcuni alpini del “Morbegno”, schierati coi legionari dannunziani a difesa dell’italianità della città, e altri alpini del btg. “Edolo”, schierati tra le file dei “regolari” del Regio Esercito italiano. Sono conservati anche i resti di 8 volontari fiumani caduti in vari luoghi del fronte italiano e traslati in occasione della costruzione del Sacrario. Tra di loro c’è il s.ten. alpino Mario Angheben cui il gruppo alpini di Fiume è intitolato. In occasione della festività patronale di San Vito, e in coincidenza col primo raduno mondiale degli esuli fiumani, il gruppo alpini di Fiume ha deposto una corona d’alloro rendendo omaggio a tutti i soldati italiani e in particolare a Mario Angheben.

    È stata grande la commozione all’ascolto dell’Inno del Piave e del Silenzio, nel piccolo sacrario gremito da almeno 200 persone. Presenti, tra gli altri, un reduce fiumano classe 1921 della Divisione “Alpi Graie” e un alpino fiumano classe 1935. Hanno partecipato alla cerimonia il sindaco del Libero Comune di Fiume in esilio e il console generale d’Italia a Fiume il quale, oltre a ringraziare gli alpini per la loro iniziativa, ha rimarcato la loro importanza, simbolo dell’Italia, nella piccola comunità locale italiana (circa 5.000 persone solo a Fiume) auspicando la ripetizione dell’iniziativa negli anni a venire. Franco Pizzini capogruppo di Fiume