Valore all’onestà

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    Non sono affatto d’accordo con quanto scrivi nell’editoriale di marzo “In attesa del nuovo Governo”. A parte il chiaro orientamento a favore di partiti che non hanno nel loro dettato la parola onestà, credo che più che non sapercene fare di onesti ma incompetenti dovremmo temere i competenti ma disonesti. 

     

    Considerato che nessuno è nato “imparato”, la competenza si può acquisire con l’esercizio ma la disonestà rimane e provoca danni. Governati bene finora? Non mi sembra ed il popolo in democrazia in cui siamo ora ha bocciato sonoramente l’attuale Governo con i suoi privilegi di ogni genere a favore di una elite di personaggi abbastanza estesa contro limitazioni sempre più consistenti nei servizi. Proprio oggi il Governo ha auspicato che il nuovo che gli succederà di occuparsi dei terremotati, quelli ai quali è stato da subito ed in continuazione promesso e ripetuto: “Non vi lasceremo mai soli”, salvo limitarsi a frequenti visite per “ammirare” le macerie senza nessun intervento di ricostruzione.

    Luigi Muscato, Sezione Lecco

    Caro Luigi, potrai sempre arruolarti come veggente, ma giusto per chiederti da cosa deduci che il mio editoriale ha un chiaro orientamento verso i partiti che non hanno come dettato l’onestà. Se mi dici quali sono mi aiuterai a capire dove stanno i miei veri gusti politici. Ciò detto è chiaro che anch’io do valore all’onestà, ma la mia era una provocazione per dire quanto il Paese abbia bisogno di buone regole e di buoni politici.