VAL SUSA Gemellaggio con gli alpins di Brianon

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    Si è svolta, ai piedi del forte di Exilles, l’annuale festa della sezione Val Susa. Manifestazione allargata ad altri due appuntamenti: il 1º incontro degli artiglieri da montagna del Gruppo Pinerolo e la ratifica del gemellaggio tra la sezione Val Susa e l’Amicale du C.N.A.M, Centre National d’aguerrissement en montagne e des anciens du 159 RIA di Briançon. Il gemellaggio è stato il momento finale di un percorso di conoscenza e di futura collaborazione tra queste due realtà frontaliere ed alpine, iniziativa che ha preceduto il raduno del 1º raggruppamento che si è svolto per la prima volta all’estero e proprio a Briançon.

    Nella giornata del 13 giugno, la sezione Val Susa aveva già siglato in Francia il protocollo di gemellaggio al termine delle manifestazioni annuali degli alpins francesi svolte agli oltre 2.400 metri del col Granon. La domenica di Exilles, poi, è stata una bellissima giornata di alpinità nel ricordo della presa del Monte Nero all’alba del 16 giugno , brillante operazione militare portata a termine dai battaglioni Exilles e Susa del 3º Alpini nel lontano 1915 e perfettamente commemorata dal gen. C.A. Giorgio Blais durante i discorsi ufficiali.

    Il presidente della sezione Val Susa, Giancarlo Sosello, ha salutato i rappresentanti francesi, col. Hareau presidente dell’Amicale, Leportier e Bonnaire presentando la sezione schierata con tutti i 36 gruppi, la Protezione civile e la fanfara sezionale che tra il Trentatrè, il Piave e l’Inno di Mameli ha suonato la Marsigliese per onorare gli ospiti.

    Il capogruppo di Exilles Silvio Mout ha regalato a tutti i bambini delle scuole locali il nostro Tricolore, così che un grande sventolio di bandiere ha salutato il tricolore ufficiale mentre saliva sul più alto pennone della piazza del paese a lato del monumento ai Caduti. Il lungo corteo si è snodato quindi lungo la strada che porta al forte, ai cui piedi è stata celebrata la Santa Messa. Nel pomeriggio la fanfara Val Susa ha eseguito i migliori pezzi del proprio repertorio.

    Pubblicato sul numero di ottobre 2008 de L’Alpino.