Ho letto su L’Alpino di ottobre la lettera di Gianni Galbero di Verona che ricorda la figura di Renato Sclarandi, sottotenente degli alpini, ucciso a tradimento nel campo di prigionia di Hammerstein. Desidero, a questo proposito, segnalare la testimonianza di mio padre Renzo Pozzo (sten. Servizi di Sussistenza) che in quel tragico 22 aprile 1944 si trovava anche lui internato nello “Stammlager II B” di Hammerstein in Polonia, dove trascorse undici mesi. Tra i suoi appunti di prigionia (settembre 1943 – luglio 1945) troviamo la drammatica cronaca di quel giorno. “22 aprile 1944 – Scena di terrore al campo verso sera: una sentinella tedesca ha ucciso con una fucilata un russo e ne ha ferito un altro perché commerciavano con degli italiani. Non basta: la medesima sentinella freddava da pochi metri anche il sten. Sclarandi dell’Azione Cattolica, braccio destro di don Mario, che si era inginocchiato sul campo a pregare sul cadavere mentre infuriava la bufera di pioggia e vento”. Attendo fiducioso che nuove testimonianze permettano di commemorare, come merita, questo eroico fratello alpino.
Cesare Pozzo, Sezione di Biella
Grazie Cesare per questa preziosa testimonianza. Ci racconta la vicenda di un martire cristiano, che ha reso onore al Vangelo e al Corpo degli alpini. Una storia da esplorare per conoscere più a fondo lo spessore di questo grande uomo e grande ufficiale.