Un atteso ritorno

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    Organizzare un’esercitazione è senza dubbio un impegno complesso, non solo per l’attività operativa vera e propria, ma anche per la ricerca di finanziamenti. Per queste ragioni sono compiaciuto che il neo coordinatore della Protezione Civile del 1º Raggruppamento, Gianni Gontero, si sia assunto questo impegno, considerato il fatto che, a memoria, non ricordo ci sia stata un’esercitazione locale con una così ampia partecipazione (erano circa 600 i volontari). 

     

    La tre giorni si è tenuta in provincia di Torino, sul territorio dell’Unione dei Comuni montani della Val Sangone e ha coinvolto tutte le unità di Protezione Civile gestite e organizzate nell’ambito del Raggruppamento Ana, ovvero Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta.

    Le Sezioni hanno risposto positivamente a questa chiamata, ma ritengo ci siano ancora ampi spazi per una maggiore partecipazione. Il campo base è stato allestito a Sangano con la direzione dell’esercitazione, le unità mediche e logistiche e un gruppo di volontari, a garantire le comunicazioni, ma soprattutto a testare le modalità per la costruzione e la messa in funzione dei collegamenti radio fra i vari cantieri, utilissimi in caso di vera emergenza.

    Era presenta anche un nucleo di psicologi – che durante le calamità fornisce supporto alla popolazione – e che durante l’esercitazione ha distribuito il materiale illustrativo al fine di preparare volontari e gente comune alle conseguenze psicofisiche prodotte dagli eventi calamitosi. Inoltre ben sette cantieri di lavoro sono stati impegnati in operazioni di disboscamento e pulitura della vegetazione eccedente, mentre ai Gruppi di Sangano e di Giaveno è stata affidata la cucina: pasti preparati in modo alpino… impeccabile!

    L’esercitazione ha coinvolto, a vario titolo, diversi comuni della Valle: Sangano, Coazze, Giaveno, Reano e Valgioie. Parzialmente differenti e integrate con unità della brigata alpina Taurinense sono state le operazioni di Trana e di un ulteriore cantiere a Giaveno che prevedevano, oltre alla pulizia e allo sfalcio delle rive del torrente, anche il supporto dell’Esercito per la costruzione di una passerella galleggiante sotto il ponte. Coinvolta anche la squadra cinofili in due simulazioni per la ricerca di persone scomparse al Colle dell’Aquila.

    L’obiettivo dell’esercitazione era quello di testarsi e migliorarsi per guardare al futuro con nuove ambizioni. La volontà comune è di crescere nella preparazione tecnica dei volontari, imparare ad agire secondo le normative vigenti in materia di sicurezza, incrementare la conoscenza reciproca all’interno del gruppo di lavoro e dell’organizzazione in generale. Ma anche creare un modello comune di intervento per la gestione dei cantieri in carico, con una chiara definizione dei ruoli e delle procedure da seguire.

    Gontero, coordinatore del 1º Raggruppamento, si è detto molto contento: «Tutti i cantieri hanno lavorato con successo e professionalità. Siamo soddisfatti dei risultati e della preparazione di tutti i volontari che si sono dimostrati pronti e attivi». Insomma, una dimostrazione eccellente di efficienza e capacità organizzative nello svolgere le mansioni tecniche e lavorative.

    Giuseppe Bonaldi
    pc.coord.naz@ana.it