Coltivare le cose belle

    0
    53

    Il convegno sulla Coralità Alpina all’inizio di giugno ci ha regalato una giornata bellissima. Ci sono state provocazioni che hanno stimolato un dibattito vivo, dove è stata da padrona la schiettezza.

    Decidere di rincontrarci entro due anni sarà molto importante per concretizzare le idee scaturite, specialmente rivolte ai giovani, e nel rendere il canto il più semplice possibile (anche ad una sola voce come ha affermato Bepi De Marzi), per coinvolgerli, facendoli sentire partecipi e appassionarli creando in loro emozioni. Le direttive nazionali dovrebbero sposare il concetto che, per la divulgazione del canto alpino, in ogni occasione, si dovrebbe promuovere un momento al canto collettivo: questa potrebbe essere la vera svolta. Il momento più bello? Quando tu direttore hai voluto dedicare “Rifugio Bianco”, cantato da più di 200 alpini, ai 2.000 morti nel Mediterraneo. Il mondo può cambiare solo aiutando i più deboli.

    Sergio Ganora, Sezione di Casale Monferrato

    Le cose belle vanno coltivate e decidere di trovarci a discuterne ogni due anni è un primo segnale che si vogliono fare le cose sul serio.