TREVISO – Cittadinanza all’Ana

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    «Per me è un grandissimo orgoglio e un’emozione difficile da descrivere questa onorificenza. La soddisfazione è chiaramente doppia considerando la mia provenienza: ottenere la cittadinanza onoraria per l’Ana da trevigiano, nella mia città, è di incredibile valore». Così ha esordito il Presidente nazionale Favero durante il suo discorso che ha concluso la cerimonia di consegna della pergamena che assegna, appunto, la cittadinanza onoraria di Treviso per l’opera degli alpini nel territorio della Marca, in particolare a seguito della grandiosa Adunata del Piave del 2017.

    Nella splendida cornice storica della ex chiesa (ora museo) di Santa Caterina in centro città, la cerimonia è stata vissuta con grandissima emozione: presenti tutte le autorità cittadine e comunali, i vertici alpini con il Labaro scortato dal Presidente nazionale e dai Consiglieri nazionali Genovese e Dal Paos e da Cailotto, come Presidente del Coa della 90ª Adunata nazionale di Treviso. Insieme a loro i vertici delle Sezioni consorelle della Marca e il Presidente emerito di Treviso Panno, il Presidente di Vittorio Veneto Introvigne, quello di Valdobbiadene Baron, il nuovo Presidente di Conegliano Dorigo, il nuovo Presidente di Treviso Piovesan.

    Nella sala delle cerimonie di Santa Caterina l’inizio della presentazione da parte di Nicola Stefani, speaker delle Adunate nazionali. A impreziosire la manifestazione il video emozionale dell’Adunata del Piave 2017 e soprattutto le cante, intramezzi della cerimonia, da parte del “Coro dei cori”, nato dall’alchimia dei cori Ana trevigiani e diretto dal maestro Claudio Provedel. Quindi la presentazione del libro “Enrico Reginato – 12 anni di prigionia” da parte del giornalista Giovanni Lugaresi e Antonio Zanatta, coordinatore del Centro Studi di Treviso. Presente in sala e salutata con un lungo applauso la signora Imelda Tosato, vedova del gen. Enrico Reginato, sempre molto vicina alla Sezione di Treviso.

    Il nuovo vice Presidente sezionale Coiro, assieme ai Presidenti delle quattro Sezioni, ha poi presentato il nuovo volume che raccoglie oltre 400 foto dell’Adunata di Treviso, l’Adunata del Piave. Quindi il clou della cerimonia, con l’entrata del Gonfalone della città che si è posizionato accanto al Labaro dell’Ana, la lettura dell’art. 6 del Regolamento attuativo dello Statuto di Treviso da parte del presidente del Consiglio comunale Rosi (che spiega le motivazioni per il conferimento di una simile onorificenza) e infine la lettura, da parte di un emozionatissimo sindaco alpino Giovanni Manildo, della motivazione dell’onorificenza stessa, scritta sulla pergamena e consegnata al Presidente nazionale Favero, assieme a una targa tridimensionale raffigurante il Palazzo dei Trecento.

    Manildo ha così spiegato la sua emozione: «Sono veramente fiero e orgoglioso di questa decisione da parte del nostro Consiglio comunale, avvenuto con voto unanime, ci tengo a sottolinearlo. Uno dei sentimenti che contraddistingue da sempre gli alpini è senza dubbio la fratellanza: il fare e operare assieme, fianco a fianco, gomito a gomito, senza invidie o gelosie, per raggiungere uno scopo comune. È difficile che accada in altri ambiti della società odierna».

    Nel suo discorso Favero gli ha fatto eco: «Questa onorificenza rende onore a tutti gli alpini, non solo a quelli della Marca. Da sempre i soci dell’Ana coniugano il senso del dovere alla grande capacità di condivisione, quindi alla stessa fratellanza citata dal signor sindaco Manildo. Perché dovremmo voler continuare a rinforzare le fila della nostra Associazione? Perché noi alpini vogliamo bene a questo Paese e ai suoi giovani, che lo rappresentano e lo rappresenteranno in futuro! Vogliamo che si torni al più presto al servizio militare obbligatorio. Che deve essere totale».

    Piero Biral