L’invidiabile traguardo degli 80 anni è stato raggiunto dal gruppo ANA di Strigno, piccolo centro della Valsugana. Per celebrare l’anniversario sono giunti alpini in gran numero a Strigno, dal Veneto e dal Trentino. Una festosa rimpatriata, soprattutto per gli artiglieri alpini del Pieve di Cadore che per dieci anni (dal 1953 al 1963) fu di stanza proprio a Strigno, nella caserma Ten. Giuseppe Degol .
Molti i vessilli sezionali: oltre a quello trentino, scortato dal vicepresidente Maurizio Pinamonti, erano presenti quelli di Pisa Lucca Livorno, Bassano, Vallecamonica, Emilia Romagna e Germania. Una cinquantina i gagliardetti e, tra tante penne nere, moltissime penne bianche tra cui i generali Innecco, Di Paolo, D’Angelo, Grafino e Russo. Calorosa l’accoglienza agli alpini in un mare di tricolori, con l’accompagnamento della fanfara sezionale di Trento e della banda musicale giovanile locale.
Non sono mancati i momenti di commozione, e di uno di essi è stato protagonista il direttore de L’Alpino , Vittorio Brunello, legato a Strigno da bei ricordi di naja. Il capogruppo dell’ANA, Paolo Zentile, ha consegnato personalmente all’antico compagno d’armi una targa speciale. L’eredità lasciata dagli alpini a Strigno è anche concreta ed è rappresentata dall’immobile e dall’area della ex caserma Degol , una superficie complessiva di diciassettemila metri quadrati che ospitava il gruppo di artiglieria Pieve di Cadore e che ora sembra destinata a diventare un luogo strategico per lo sviluppo urbanistico ed economico della zona. Lo ha annunciato il presidente della Giunta provinciale di Trento, Lorenzo Dellai.