Renato Martinello, su L’Alpino di aprile, scrive: Che dire delle diversissime differenze culturali etniche e di senso civico tra nord e sud?Negarle sarebbe veramente ipocrisia . Siccome sono contro ogni forma di ipocrisia, penso che Martinello, mentre scrive diversissime differenze , intenda invece superiorità , naturalmente dei popoli del nord. Mi vanto di conoscere tutte le regioni di questa lunghissima penisola, isole grandi e piccole comprese. Posso affermare, con cognizione di causa, che una ricchezza di questo stato è la diversità, anche profonda fra i territori e le popolazioni che lo compongono.
Diego Di Marco
Alla lettera di Renato Martinello, che si dice leghista e alpino, mi preme dare una risposta. Ho 53 anni, alpino del btg. Cividale, brigata Julia, respiro veneto da sempre, ma sono italiano. Lasciando perdere le tendenze politiche di ognuno, mi lascia perplesso leggere che uno si dica Alpino e non abbracci la patria Italia con tutte le sue genti. Sono la ricchezza di noi italiani e tanto hanno dato e ricevuto in guerra e in pace per farla più libera, unita e grande. Siamo un popolo eterogeneo, con regioni meravigliose, senza migliori, né peggiori.
Massimo Borghetto Castelfranco Veneto
Sono anch’io convinto che la ricchezza dell’Italia stia nella sua diversità, se riusciremo a finalizzarla alla costruzione di uno stato organizzato, capace di far emergere le potenzialità d’intelligenza, di creatività e di risorse invidiateci da tutto il mondo. Purtroppo la strada su questo versante è stata e continua ad essere oggettivamente in salita, ma ce la faremo. Non penso invece che Renato Martinello abbia formulato l’equazione: diversità = superiorità. Le sue perplessità mi sembra si riferiscano a certi fanatismi frequenti nelle ciacole da ostaria e non solo, purtroppo! Sulle opinioni si può tentare un confronto e, alla fine, anche trovare punti di convergenza, sugli slogan, no.
Pubblicato sul numero di giugno 2010 de L’Alpino.