SVIZZERA Zaino a terra per Valerio Merluzzi

    0
    169

    Solitamente L’Alpino non traccia mai il curriculum vitae di un presidente che lascia , ma per una persona dobbiamo fare un’eccezione: si tratta di Valerio Merluzzi, che per 33 anni, dal gennaio 1970 al marzo 2003 ha guidato la sezione svizzera dell’ANA, dopo esserne stato vice presidente dalla fondazione.
    Al momento del ritiro egli è stato il penultimo presidente ancora in carica che abbia combattuto nella seconda guerra mondiale. Alpino del battaglione Val Natisone dell’8º, fu ferito in modo grave sul fronte greco albanese; nel dicembre 1942 fu inviato sul fronte russo appena in tempo per partecipare alla resistenza degli alpini all’avanzata delle divisioni sovietiche combattendo alla periferia di Rossosch fino al quasi annientamento del suo reparto. Dopo la drammatica ritirata rientrò in Italia per essere ricoverato all’ospedale militare di Brescia; dimesso, l’8 settembre lo colse al Deposito dell’8º, a Udine. Emigrato a Basilea, con l’assiduo lavoro crea una robusta e rispettata attività che rende onore all’Italia. Iscritto all’ANA, entra nel gruppo alpini della città e molto si adopera per fare proseliti nella grande massa degli emigrati alpini nella Confederazione, stimolando la nascita, uno dopo l’altro, di tutti i gruppi che poi avrebbero concorso a creare la sezione Svizzera di cui, lo abbiamo visto, sarebbe diventato il secondo presidente.
    Una grave malattia agli occhi lo ha costretto a lasciare: ma la sezione resta in buone mani, quelle di Giuseppe Massaro. Per tutti noi Merluzzi rimarrà il presidente che ha contribuito a tenere alto il nome della Patria e degli alpini in una Nazione non sempre tenera nei confronti dei nostri connazionali emigrati.



    Il cambio delle consegne, con Merluzzi (con il vessillo) e alla sua destra il nuovo presidente Massaro.