SVIZZERA – La ricorrenza di San Maurizio

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    A Saint-Maurice c’è una chiesa dedicata al martire San Maurizio, patrono degli alpini, che fu comandante della invincibile legione Tebea trasferita intorno al 287 dall’Egitto al nord delle Alpi per arginare le incursioni delle tribù celtiche nelle Gallie.

     

    Maurizio fu ucciso con i suoi 6.600 legionari (o mille, secondo alcuni storici) convertiti al cristianesimo, durante la decima persecuzione di Diocleziano, per essersi rifiutato – con tutti i suoi uomini – di fare sacrifici agli dei pagani ordinati dal co-imperatore Massimiano, un uomo rozzo e sanguinario. Il luogo dell’eccidio si trova ad Agaunum, l’attuale Saint-Maurice, nel Cantone della Svizzera Vallese.

    Tra gli scampati c’era il vice comandante della legione Alessandro, martirizzato a Bergamo, che lo venera come patrono della città. La grande funzione religiosa nella basilica fondata nell’anno 515 da Sigismondo, è stata officiata da un cardinale, tre vescovi e il patriarca copto del Cairo, invitato d’onore, assistiti da 40 sacerdoti concelebranti.

    Le guardie svizzere papaline hanno scortato la processione seguite dalle autorità civili e militari. C’erano tutti gli alpini di Ginevra guidati dal capogruppo onorario Franco Vola, con l’alfiere Marcello Sartor e il socio Lino Carota, il vice presidente sezionale Morassi, il capogruppo di Sion Zanella, con il socio Esposito, e il capogruppo di Losanna Paronuzzi, con il suo vice Remo De Col.