Sulle spalle di papà

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    Sul Corriere della Sera del 17 maggio ho trovato un articolo che mi ha fatto pensare a quanto la storia di noi alpini sia compenetrata con la storia della nostra Italia, anche nei suoi aspetti più intimi e meno noti. Lo scritto è di Mario Calabresi, che descrive con emozione una foto che illustra un momento dell’Adunata nazionale degli alpini a Milano del 14 maggio 1972. Nella foto c’è un bambino di due anni seduto sulle spalle di un uomo, e davanti a loro sfilano gli alpini. Quell’uomo è il commissario Luigi Calabresi, che verrà assassinato tre giorni dopo. Devo dire che nel leggere l’articolo ho rivissuto le emozioni da me provate quando, ancora ragazzo, giovane studente liceale a Roma, nel 1967, accompagnai mio padre, vecio contadino che proveniva dalle Prealpi bresciane, a vedere la sfilata durante l’Adunata nazionale di Roma. Eravamo seduti proprio di fronte al Colosseo, vidi sfilare anche gli alpini del mio paese. Quella giornata è rimasta per me indimenticabile, come indimenticabile sarà sempre per me l’immagine degli alpini del Gruppo di Gargnano schierati di fianco all’altare al momento dell’ultimo saluto al mio vecio “andato avanti” nel gennaio 2017. L’alpinità è fatta anche di questi ricordi.

    Giacomo Chimini Gruppo di Gargnano, Sezione di Salò

    Caro Giacomo, difficile non condividere le emozioni di Mario Calabresi, pensando soprattutto al fatto che il padre, giovane servitore dello Stato, poi vittima di un odio incivile e insensato, avesse scelto di assistere col piccolo figlio sulle spalle ad una nostra sfilata: quasi a volergli mostrare una strada di valori da seguire.