Sull’aspre cime del Monte Cauriol

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    Sono un artigliere iscritto alla Sezione di Gemona in cui vivo da prima del sisma del ’76, rimanendo tuttavia un trentino col cuore inchiodato sui monti della nativa Valle di Fiemme. La mia mail è intitolata al monte Cauriol, che nelle serate d’estate, in vacanza nel mio paese (Daiano) ammiravo mentre da dietro di esso s’innalzava in lenta progressione il disco argentato della luna: rischiarava con luce fatata il fantastico colore violaceo che il sole ormai prossimo a scomparire pennellava su tutta la catena porfirica del Lagorai. 

    Il numero di agosto/settembre è stato un regalo, una sorpresa, una gioia per cui ringrazio Mariolina Cattaneo che ha saggiamente visto il tutto dalla parte del Vanoi e di Caoria. Infatti là era l’Italia, mentre quelli di qua dal Lagorai e il mio prozio Giuseppe tra essi, erano nominalmente austriaci. Anche se per gli Asburgo noi trentini non appartenevamo al Tirol o al Südtirol, ma al cosiddetto (da loro) Welschtirol, che significa, tirolo forestiero.

    Franco Vaia, Gemona del Friuli (Udine)

    La memoria, quando è autentica, non ha nemici e non coltiva spirito di contrapposizione. Essa regala emozioni, senso di appartenenza e motivi su cui riflettere.