Sul futuro dell’Ana

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    Sono un alpino classe 1954 (naja con il 3º/’75), iscritto dal 1977 alla nostra Associazione, attivo nel gruppo da oltre vent’anni, in Protezione Civile da 15 (da quando costituimmo la squadra Pc, inserita nel coordinamento della Sezione) e da 10 anni caposquadra della stessa. Vorrei commentare uno dei temi trattati all’Assemblea dei Presidenti di Sezione e Capigruppo di Rimini: il futuro dell’Ana nell’ottica della progressiva diminuzione degli alpini iscritti e la mancanza di ricambio. È un dato di fatto che con la sospensione del servizio di leva, negli ultimi vent’anni sono venuti a mancare giovani alpini che, con nuove forze, avrebbero potuto garantirci, come associazione d’Arma, un costruttivo e sereno futuro. Nemmeno è possibile contare sugli alpini in servizio nelle Forze Armate, i quali, pur se alcuni si avvicinano ai Gruppi sono comunque in numero irrisorio. Quale sarà quindi il nostro futuro fra 10 o 20 anni? Oltre il 40% degli iscritti sono ultrasettantenni, il 20% hanno superato gli 80 e naturalmente chi “tira la carretta” siamo noi sessantenni, pensionati o no, che riusciamo ad essere attivi nonostante gli impegni familiari (nipoti) e/o di lavoro. Quindi torna la domanda: chi potrà, dopo di noi, continuare a far vivere l’Ana? Vedo una sola strada possibile e praticabile: gli Aggregati. Sono tutti molto motivati (le donne sono mogli di alpini, altri sono figli o generi di alpini) e da anni condividono alla pari con noi, impegni, sacrifici e responsabilità nell’ambito della Pc. Insomma, gente che, pur non avendo prestato servizio nelle Truppe Alpine, conosce a fondo ed ama la nostra Associazione. Questi sono gli uomini e donne che potranno dare continuità, anche con numeri accettabili, alla nostra Associazione! Però, c’è un problema, non possono condividere le responsabilità di gestione di un Gruppo, poiché lo Statuto non prevede la presenza di un Aggregato tra i Consiglieri. Non sarebbe quindi opportuno fare finalmente un salto di qualità, necessario e sacrosanto, riconoscendo a loro piena facoltà di candidarsi alle varie cariche?

    Giustiniano Cordisco Gruppo Collegno, Sezione Torino

    Gli Aggregati sono una benedizione del cui servizio abbiamo sempre più bisogno. Sarà comunque l’evoluzione dei fatti a dirci se potremo tenere duro ancora per un po’ o se gli eventi ci obbligheranno a fare scelte diverse, dettate dalla necessità.