È il 13 ottobre 1964 quando 24 alpini riuniti in assemblea decretano la nascita della sezione Brasile. Viene eletto presidente il maggiore Giuseppe Tomaselli, Medaglia d’Argento delle Grande Guerra. Tra i fondatori della sezione il ten. Alfredo Molinari, il cap. Renato Cecchi e il col. Florestano Caramelli. Si fa opera di proselitismo che dà subito i suoi frutti: in breve i soci salgono a 45. In realtà, già prima di questa data, a San Paolo si svolgevano periodicamente riunioni di alpini, alla presenza del console generale d’Italia (alpino) Fontana, una persona simpatica ed estroversa che riusciva sempre con la sua schiettezza e il suo carisma a chiamare a raccolta un nutrito gruppo di penne nere.
Questi alpini, residenti da parecchi anni in Brasile, nel rispetto e nella corretta convivenza ma senza dimenticare la Patria hanno avuto un ruolo importante nell’integrazione degli italiani in quel Paese che, durante la seconda guerra mondiale, si trovava rispetto all’Italia su schieramenti opposti. Nonostante questo, gli emigranti italiani si sono inseriti perfettamente nel tessuto sociale e hanno goduto di ottima considerazione anche negli ambienti ufficiali, impegno riconosciuto anche dal segretario nazionale dell’ANA gen. Francesco Vida, che nel 1964 inviò una lettera di congratulazioni al presidente sezionale Tomaselli, per la neo costituita Sezione.
I soci della sezione Brasile hanno sempre partecipato a eventi e cerimonie ufficiali, mantenendo rapporti assidui e vivaci con la collettività italiana anche grazie all’annuale Veglia Verde , facendo così sentire ai nostri connazionali residenti in quel Paese quell’amore di Patria che in Italia viene rinsaldato dalle Adunate nazionali. Va detto che in Brasile, per molto tempo, le associazioni d’Arma, per legge, non avevano personalità giuridica e quindi la sezione ANA Brasile era inquadrata nell’Associazione Italiana Combattenti e Reduci, questa sì riconosciuta ufficialmente.
Il 1968 vede un avvenimento gioioso e molto sentito: l’Accademia Navale di Livorno organizza sulla nave San Giorgio una crociera allievi , con destinazione Brasile. All’arrivo, il 23 agosto, ci sarà un ricevimento e il gemellaggio con la sezione di Novara tramite l’allievo Franco Poggi, figlio dell’allora presidente della sezione novarese. Il 27 agosto il capitano di vascello Claudio Boido, comandante della San Giorgio, scriverà una bella lettera di ringraziamento agli alpini della sezione Brasile. Ancora qualche avvenimento: nel 1970 visita a San Paolo del col. Renzo Casale, comandante del 2º reggimento Alpini con festa e pranzo in suo onore. Nel 1971 visita ufficiale del sottosegretario agli Esteri on. Alberto Bemporad; ne parlano ampiamente i giornali locali. Nel 1973 viene organizzata, in grande stile, la tradizionale Veglia Verde per il centenario delle Truppe alpine.
I convitati sono 350, tra cui il console Papa e i rappresentanti delle maggiori industrie italiane. In questa occasione il presidente della sezione Gallizioli, durante il suo discorso, disse: … l’aspirazione degli alpini per tanta storia, che segna i 100 anni di vita del Corpo, è che le medaglie d’Oro del nostro Labaro, sacrario di tutte le penne nere, siano di guida spirituale per la nuova generazione e per tutte quelle che verranno. È un concetto, questo, da sottoscrivere e ricordare sempre, soprattutto ora che i nostri giovani mancano di solidi riferimenti per costruire il loro futuro. Nel 1977 il coro Grion di Monfalcone passa a San Paolo reduce da un concorso a Puerto Alegre e il 15 ottobre viene organizzato un affollatissimo concerto al Museo di Arte Moderna di San Paolo.
L’anno successivo la sezione Brasile partecipa alla sfilata in occasione della Giornata della Patria (brasiliana) nella città di Curitiba (Panama). Anche così lontano, i contatti con la Patria vengono mantenuti, e gli alpini di San Paolo, saputo della disastrosa alluvione in Valtellina del 1987, inviano in Italia alla sede nazionale un assegno di lire 2.620.000 pro alluvionati. Durante l’annuale assemblea della sezione del 1987 si festeggia Giuseppe Mattiuzzi, Maestro del Lavoro, arrivato dall’Italia per un breve soggiorno in Brasile. Una bella festa con cena e canti. Con l’occasione il presidente chiede ai soci che siano presenza viva e, rivolto a chi non è ancora iscritto, lancia un appello a uscire dalla tenda ed entrare a far parte della grande famiglia alpina.
Nel 70º della Vittoria, il 4 novembre 1988, viene organizzata una serata nei locali del circolo italiano con oltre 300 connazionali e numerose autorità tra cui il vice console d’Italia a San Paolo. Con grande emozione, e tra gli applausi, è stata consegnata la medaglia ricordo, appositamente coniata dalla sede di Milano, al novantaduenne cavaliere di Vittorio Veneto Angelo Filisetti. L’anno successivo, fraterna riunione alla Terrazza Martini di San Paolo in occasione delle visita in Brasile di Carlo Birone, della sezione di Genova, nella sua veste di consigliere delegato della provincia di Genova per le celebrazioni colombiane. La breve tappa brasiliana ha messo in risalto lo spirito di fraternità che lega Genova agli alpini residenti in questa lontana terra. E veniamo al ’92, quando il gruppo di Urussanga (pochi anni dopo sarà sciolto) si gemella con Longarone alla presenza dei parenti dei vecchi emigranti. Grande la commozione.
Una curiosità: la cittadina di Urussanga nello stato di Santa Caterina venne fondata nel 1878 proprio da emigranti bellunesi. Nell’ottobre 2005 L’Alpino pubblica la storia del cav. Evaristo Dal Maso, alpino, reduce della Grande Guerra, festeggiato a San Paolo per il suo 106º compleanno. Inquadrato nel btg. Monte Berico, combattè sull’Altopiano di Asiago. Nel 1917 venne fatto prigioniero sul monte Fior e inviato in prigionia in Austria, nei pressi di Vienna. Proprio dal campo di prigionia assistette allo storico volo su Vienna di d’Annunzio. Evaristo emigrò in Brasile nel 1948 e, lavorando duramente, diventò imprenditore edile. A chi gli chiedeva come fosse la sua vecchiaia rispondeva lapidario: Nel mio vocabolario non esiste la parola vecchio .
Alcune sezioni all’estero come il Venezuela, il Perù e lo stesso Brasile, risultano da qualche tempo a zero iscritti anche per la difficoltà dei contatti. Per questo motivo nel 2006 il presidente nazionale Corrado Perona ritenne opportuno andare sul posto per verificare la situazione. Dopo aver toccato le tappe venezuelana e peruviana ecco San Paolo. Ad attendere la delegazione italiana c’è Anna Rolla, figlia del presidente sezionale Alfredo, deceduto molti anni prima, innamorata degli alpini.
Ecco cosa scrive di quella visita il direttore de L’Alpino Vittorio Brunello sul numero di maggio 2006 della rivista: … Alla Camera di Commercio Italiana, incontriamo Valerio Ceretta, capogruppo di Chiampo (Vicenza), prezioso collaboratore nei collegamenti col Brasile perché da tempo opera da quelle parti nel settore del taglio del marmo: ci presenta il funzionario Attilio Fanìa, alpino e punto di riferimento per la nostra Associazione. In prima mattinata si punta verso la periferia nord per rendere visita al ragazzo del ’99 Evaristo Dal Maso, nato a Chiampo ma veronese d’adozione. Vive con la figlia Graziella in una dignitosa casa piena di ricordi dell’Italia, reali compresi, e conserva ancora la lucidità dei ricordi di una vita che ha attraversato tre secoli. Felice d’incontrare il presidente nazionale, si è più volte commosso alla nostra visita, ma la sua felicità è stata piena solo quando è arrivato un nipotino di pochi anni che ha subito tentato di arrampicarsi sulle ginocchia del nostro artigliere da
montagna, ormai troppo stanche per consentirgli di reggersi in piedi.
Nel pomeriggio l’incontro con una ventina di penne nere avviene nel salone d’onore del Centro Italiano, in un lussuoso quartiere di San Paolo. All’insegna della genuina fraternità alpina ed allegria, l’assemblea si protrae fino al tardo pomeriggio, con l’affidamento a Fanìa dell’incarico di raccogliere tutti i nominativi della Sezione, rimasta senza timoniere perché il suo presidente Armando Poppa è andato avanti qualche anno fa, e di organizzare entro un anno le elezioni per le cariche associative. Da parte della sede nazionale è stato assunto l’impegno di provvedere alla spedizione de L’Alpino e ad iscrivere nei ruoli A.N.A. i nominativi dei soci presenti all’incontro. Ubi italicus ibi Italia, sta scritto sulla porta del salone del Centro italiano. Se poi è un alpino, tanto meglio .
E siamo al 2007. A San Paolo, al circolo italiano, si esibisce il coro Marmolada alla presenza di Attilio Fania (nel frattempo diventato presidente sezionale), del console italiano in Brasile e di numerosi alpini. Nello stesso anno il presidente nazionale Corrado Perona, accompagnato dal presidente della sezione di Biella Edoardo Gaja Genessa, ha fatto visita agli alpini del Brasile in occasione della annuale Veglia Verde Mare . Incontrarsi con gli alpini durante i viaggi all’estero significa portare loro notizie dall’Italia, ma soprattutto quell’aria di casa di cui, chi vive lontano, ha sempre bisogno. È stato un vero bagno di italianità con momenti di commozione, melodie alpine e italiane e ricordi toccanti: un’atmosfera indimenticabile. Erano presenti due reduci di Russia, De Rosso, veneto, e Lantelme, piemontese, veri ambasciatori di quanto l’Italia migliore può dare.
Le numerose personalità presenti hanno dato un tocco di ufficialità: l’addetto commerciale del consolato italiano Amati, il presidente del Circolo italiano Capellano, il presidente della Camera di Commercio Falsetti, il presidente della Comunità italiana Biasioli, il cappellano sezionale padre Giorgio e la signora Annamaria Rolla, figlia del defunto presidente sezionale Alfredo Rolla. Si respirava quell’aria che all’estero è sempre fonte di gioia e di ricordi: il presidente nazionale stringeva mani e abbracciava tutti (ad un alpino ha regalato la cravatta dell’ANA che portava ). Nel corso della serata l’intervento di Perona è andato diritto al cuore. Poi la promessa di ritrovarsi al più presto e l’impegno della sede nazionale di seguire con sempre maggiore attenzione questi fratelli lontani.
Ad oggi, i dati in nostro possesso ci dicono che al rinnovo del tesseramento del dicembre 2006 la sezione Brasile contava 23 soci e 13 aggregati. Poi non ci sono stati più aggiornamenti nè notizie. La sede nazionale continua però ad inviare L’Alpino, proprio per l’attenzione particolare ed affettuosa che si riserva alle sezioni all’estero, fatte di meravigliosi italiani.
I PRESIDENTI
- Magg. Giuseppe Tomaselli dal 1964 al 1966
- Cap. Alfredo Rolla dal 1966 al 1972
- Ten. Andrea Gallizioli dal 1972 al 1981
- Marco Rolfo dal 1981 al 1983
- Cap. Alfredo Rolla dal 1983 al 1992
- Armando Poppa dal 1992 al 2006
- Dal 2006 Attilio Fania, presidente facente funzioni tuttora in carica.
A cura di Giuliana Marra
Pubblicato sul numero di novembre 2010 de L’Alpino.