STORIA LECCO Nata 80 anni fa su quel ramo del lago di Como

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    La storia della sezione di Lecco.

    Su quel ramo del Lago di Como Lecco giace protetta dai suoi monti sorgenti dall’acque . L’Adda, che scorre verso la pianura padana, ne rispecchia i colori, i sapori e, lasciatemelo dire, il carattere dei suoi abitanti. Donne e uomini dediti al lavoro ed al continuo impegno, innamorati delle proprie montagne, palestre di storici alpinisti di fama mondiale, su tutti l’accademico caposcuola dei Ragni , Riccardo Cassin e l’alpino esploratore Carlo Mauri.
    Le Grigne, il San Martino, il dirimpettaio Monte Barro ed ancor più il decantato Resegone, sono stati posti dal buon Dio a guardie naturali delle sue bellezze. Da Leonardo a Stendhal, da Manzoni a Stoppani, da Ghislanzoni a Ponchielli, tutti hanno trovato uno spunto per decantarne l’apparato storico, naturale, politico, creando una sorta di iconografia di questa città, capitale del fil de fer .
    Fu terra di conquista e di scorribande: una per tutte: i lanzichenecchi di manzoniana memoria. Da gente adusa a lottare quotidianamente contro la natura e contro gli uomini non potevano nascere che schiere di alpini di pura razza scarpona, valorosi in guerra, solidali in pace che nati con i talloni nell’acqua lacustre, protendono le braccia verso le rocce, che sono lì, a portata di mano.
    Ma veniamo a noi. Era il 1922. La prima Guerra Mondiale era terminata da pochi anni, una guerra che per lungo tempo, essendo rimasta di posizione era stata idonea a creare nello stato d’animo di un reduce alpino, il desiderio di una futura vita sociale all’insegna del cameratismo, della tradizione e della solidarietà.
    Nella biblioteca comunale di Lecco abbiamo spulciato tra gli articoli della stampa locale di quel tempo la notizia della nascita della sezione nel lontano 1922 e abbiamo trovato sul Prealpino di Lecco, Giornale della Democrazia n. 1329 Anno XXVI, sabato 29 luglio 1922, quanto segue: L’Assemblea per la costituzione di una Sezione dell’Associazione Nazionale Alpini, non poteva avere esito migliore. Tutti gli aderenti erano presenti, o rappresentati con delega. Riuscirono eletti per le cariche sociali gli alpini; Presidente: Doniselli avv. Ferdinando Vice presidente: Mazzucconi Angelo Segretario: Tomè .
    Anni problematici sotto il regime per l’Associazione: se pur apolitica per statuto, viene, per così dire, irreggimentata col nome di X Reggimento Alpini , la sezione divenne Compagnia e il Presidente, se non erro, Commissario .
    Ma ci risiamo. I muri della città di Lecco e di tutta Italia si coprono di manifesti, di avvisi. Arrivano le cartoline rosa. Le donne piangono e gli uomini lasciano ancora una volta la zappa, l’aratro, il martello o il calamaio, per impugnare il fucile in un conflitto per i più incomprensibile. Molti vanno, pochi ritornano. La vita ricomincia. I gruppi Alpini, mattone su mattone, si ricostituiscono, i cappelli sgualciti si dispiegano. L’Associazione rinasce. Anche Lecco fa la sua parte. Gli alpini del territorio lariano si rimboccano le maniche. Quei veci , con il loro amore
    per la penna, ma anche con tanto sacrificio, ci hanno indicato il tragitto da seguire.
    Se la sezione lecchese, dopo ottant’anni, oggi è attiva e funzionale, lo si deve principalmente agli otto presidenti che da quel lontano 27 luglio 1922 hanno saputo coordinare efficienti consigli sezionali e regolare sapientemente i meccanismi associativi. Tra essi, nel ’45, un reduce dall’Unione Sovietica, un certo Ugo Merlini, superstite della tragedia di Russia, prese in mano la baracca . La sezione che raggruppava a quel tempo 3.000 soci, rinacque dalle ceneri della guerra. L’uomo, coadiuvato da ottimi consiglieri sezionali, fece fiorire progetti di ogni genere, costruendo una vita sociale più intensa e soprattutto più sentita. Fu un periodo fecondo di iniziative: la Chiesetta dedicata ai morbegnini nel verde del Pian delle Betulle, la riedificazione e l’ampliamento del Rifugio Cazzaniga in Artavaggio, la nascita del periodico sezionale Penna nera delle Grigne , timidamente ancora ciclostilato. Oggi la sezione conta, in un vasto territorio, ben 69 gruppi formati da alpini impegnati a crearsi una propria seconda casa, una sede ideale per le attività sociali, sovente punto di riferimento per tutta la cittadinanza. Le penne nere lecchesi hanno sempre, come loro costume, preferito i fatti alle parole. Con sagacia lacustre montagnina hanno creato una preziosa collana di splendide gemme alpine.
    La già citata Chiesetta delle Betulle, nata da un voto fatto nel 1943 da un gruppo di Alpini del battaglione Morbegno in un momento difficile della storia italiana. Nel mese di luglio del ’59 il voto è sciolto. La meravigliosa Tenda dell’Anima rifugio della pace e della profezia , ideatore l’architetto, reduce delle Campagne di Grecia e Russia, Mario Cereghini, viene consacrata dal cardinale arcivescovo e futuro Papa mons. Giovanni Battista Montini. Nel suo interno, murate nel cemento, decine e decine di marmette con incisi i nomi dei tanti morbegnini scomparsi, a memoria dei posteri. Il Rifugio Cazzaniga Merlini , che sorge a circa 2.000 metri di quota in quel di Artavaggio in Valsassina. Uno dei primi gestori del rifugio fu Angelo Casari, meglio conosciuto come l’alpino del Polo, quello che unitamente al capitano Sora andò con gli sci ai piedi alla ricerca del generale Nobile caduto col suo dirigibile Italia tra il ghiacci del Polo Nord. Il rifugio, inaugurato nel lontano 1931, fu dedicato alla memoria del capitano Giuseppe Cazzaniga. Bruciato nel ’44, fu ricostruito dagli alpini nel dopoguerra e nel 1952 la seconda inaugurazione alla presenza di un giovane prete che ne lesse l’orazione, don Carlo Gnocchi.
    Il rifugio fu ammodernato, per volere del presidente nazionale Ugo Merlini. L’incarico dell’ampliamento fu dato al progettista e reduce Angelo Pizzi che lo rese accogliente e moderno. Al nome Cazzaniga fu aggiunto quello di Merlini, scomparso in un singolare incidente della strada, colpito alla tempia da un sasso staccatosi dalla montagna. Il Nucleo di Protezione civile, che nasce il 28 gennaio dell’88, in adesione ad un preciso indirizzo sancito dallo Statuto della Sede Nazionale dell’A.N.A.; il suo Comitato, forte di una quindicina di alpini, era presieduto dall’allora presidente sezionale Sandro Merlini, figlio di Ugo. Da allora il Nucleo è cresciuto e a tutt’oggi rasenta le cinquecento unità ripartite in vari settori: logistico, pronto intervento, subacquei, antincendio, trasmissioni, cinofili e sanità direzionale. Il Nucleo dispone di un discreto parco di mezzi e materiale vario. In caso di emergenze e calamità può operare in modo autonomo, come dimostrato nei soccorsi pro terremotati umbro marchigiani e pro alluvionati piemontesi e francesi. Lodevoli, tra le decine d’interventi, gli aiuti portati alle popolazioni balcaniche colpite da guerre fratricide. Dopo Sandro, si susseguono negli anni, i vari responsabili del Nucleo: Luca Ripamonti, Silvano Panzeri e, attualmente in carica, Adriano Morleo. Nel 1998 il Nucleo prende il nome di Sandro Merlini . Meritevole di menzione è anche l’ormai indispensabile Soccorso degli Alpini G. Molteni di Mandello Lario, presidente lo storico Luigi Conato.
    Il G.S.A. (Gruppo Sportivo Alpini) che viene alla luce all’interno dell’ A.N.A. nazionale in seguito alla trasformazione dello S.C.A.I. Sci Club Alpini d’Italia ha lo scopo di preparare i giovani agli sport prettamente alpini per farne future penne nere. La sezione di Lecco fu una delle prime ad accogliere l’interessante proposta nazionale e nel 1975 viene costituito il G.S.A Lecco. Nell’anno successivo si aggiunge un secondo gruppo: G.S.A. Valsassina. I due gruppi si erano specializzati, il primo nella pratica dello sci alpino ed il secondo nella pratica dello sci nordico.
    Entrambi hanno conquistato ottimi risultati nelle rispettive specialità sportive. Nel 1991 i due gruppi si uniscono con un’unica denominazione costituendo il G.S.A. Lecco Valsassina con il direttivo comune. Con i
    l tempo si sono aggiunte anche le varie discipline pedestri montagnine : marcia di regolarità alpina e corsa in montagna, con esiti positivi. Infine i Corpi Musicali, strumentali e vocali, che sono sempre stati per il territorio lecchese vanto e cultura e tutti degni di nota. Alla sezione di Lecco fanno capo: il Coro Grigna , maestro Giuseppe Scaioli, diplomato al Conservatorio G. Verdi in clarinetto, il quale, con un gruppetto di amici diede i natali, nel 1958, a questo famoso complesso che ha varcato più volte i confini nazionali. A tutto il 2002 vanta ben 1.300 concerti, effettuati in sette Paesi europei.
    Nel 1967 diviene ufficialmente Coro dell’Associazione Nazionale Alpini, sezione di Lecco . La Banda Sezionale , direttore musicale Luigino Fumagalli, presidente Flavio Rupani, fu costituita nel 1973 per volontà di Merlini e Gandolfi. La presidenza fu affidata a Guido Dore e la bacchetta al maestro Giuseppe Scaioli, già direttore del Coro Grigna . Memorabile la partecipazione alla Adunata Nazionale di Roma nel 1979, quando la banda fu l’unica ad avere il privilegio di rappresentare l’A.N.A. al cospetto di Giovanni Paolo II, in piazza San Pietro. È richiesta non solo da gruppi della sezione lecchese, ma anche dalle sezioni limitrofe. In campo solidale, due altre perle sezionali: la borsa di studio per giovani ricercatori medici C. Pedroni e le borse di studio dedicate alla memoria di Ugo Merlini, per studenti meritevoli.


    IL PRESIDENTE




    Luca Ripamonti
    , nato a Lecco l’8 giugno 1955. Coniugato, con prole Specialista ginecologia ostetricia. Servizio militare: s. tenente medico al gruppo di artiglieria da montagna Pinerolo Susa dall’aprile 1982 all’aprile 1983.
    Vice presidenti: Mauro Farina, Remo Arrigoni Marocco e Ulderico Dell’Era.
    Cappellano: don Domenico Casiraghi.


    LA SEZIONE
    Forza sezionale a tutto il 2002: 69 gruppi, con 5.270 alpini e 1.073 aggregati.


    Sede: Cap. Raffaele Ripamonti Via Pescatori, 23 23900 Lecco.
    Giornale sezionale: Penna nera delle Grigne ; direttore responsabile: Giannino Cascardo.


    LE MEDAGLIE
    1 Medaglia d’Oro:
    Umberto Tinivella, ten. col. 8º Alpini, btg. Val Tagliamento Fronte Greco Mali Topojanit 30.12.40 8.01.41;
    48 Medaglie d’Argento
    51 Medaglie di Bronzo
    20 Croci di Guerra.


    I PRESIDENTI DELLA SEZIONE DI LECCO
    I presidenti sezionali, succedutisi nel tempo sono:
    1922 1929 Ferdinando Doniselli e Umberto Locatelli (presidente onorario)
    1929 1940 Antonio Greppi
    1940 1943 Giulio Ceppi
    1945 1965 Ugo Merlini
    1965 1977 Raffaele Ripamonti
    1977 1978 Gildo Molteni
    1978 1986 Raffaele Ripamonti
    1986 1996 Sandro Merlini
    dal 1996 Luca Ripamonti