Siate brevi!

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    Ho partecipato come altri anni al raduno di Piacenza. Generalmente tutto bene ma, come in tante altre occasioni, abbiamo dovuto ascoltare i discorsi dei vari rappresentanti civili che non finivano più. Due di questi nell’ordine dei 10 minuti. Gli unici ascoltati e apprezzati per il loro contenuto e la concisione, quelli del Presidente nazionale e del direttore del Polo Mantenimento Pesante brig. gen. Santamaria. Tutti gli altri che li hanno preceduti sono stati ripetitivi e soprattutto troppo lunghi. Gli alpini, radunati da tempo, non ascoltavano più e si vedeva chiaramente. Domanda: non si può fare in modo di dare un tempo di durata? Parlare a chi non ascolta più non ha senso, anche perché spesso l’audio è quel che è e non si sente dappertutto.

    Vezio Genovesi, Gruppo di Monte Olimpino, Sezione di Como

    Caro amico, mi arriva la tua lettera mentre sta andando in stampa il numero di novembre sul quale è riportato un servizio sulle nostre celebrazioni. Ne avevamo parlato in redazione, dicendoci che queste cerimonie devono essere ripensate. Primo, perché oggi la cultura è molto più veloce e prediche dal brodo lungo ti fanno fare zapping dentro il cervello. Secondo, anche per ragioni di rispetto. Molti alpini sono oggi avanti con gli anni e lasciarli fermi sotto il sole o nelle altre condizioni atmosferiche è poco rispettoso oltre che tediante.