Sfogliando i nostri giornali

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    La nostra stampa.

    • IL TERREMOTO IN ABRUZZO Lo scenario intorno era tremendo. Raggiungiamo il campo degli alpini con il cuore triste per la distruzione che c’era intorno, ma quando i miei occhi hanno avuto modo di vedere anziani, donne, bambini che fanno la fila per la colazione, il mio cuore ha solo posto per le lacrime e il dolore. Ci presentano all’artigliere alpino Capannolo Ornello, consigliere nazionale e ci offrono la colazione. Subito ci mettiamo al lavoro, scarichiamo il camion, dividiamo ordinatamente gli aiuti in base alla tipologia insieme ai fratelli alpini abruzzesi . (Da Su le braje, gr. Alpette Sez. Torino)
    • IL BENVENUTO ALL’ADUNATA Una simpatica sorpresa ha accolto le penne nere ferraresi in occasione dell’Adunata nazionale a Latina. Portandosi in zona ammassamento gli alpini notavano che da un balcone pendeva un enorme lenzuolo di benvenuto esposto dai familiari del defunto Mario Biavati. Un pluridecorato combattente del 3º reggimento artiglieria da montagna durante il primo conflitto mondiale, nonché fondatore nel 1936 del gruppo alpini di Argenta. Fattisi riconoscere, ne è seguito un cordiale e gioioso scambio di saluti . (Da L’alpino imolese, gr. Imola Sez. Bolognese Romagnola)
    • ALPINI DI PIANURA Oggi più che mai c’è bisogno di noi alpini, del nostro spirito di Corpo che sa unire laddove sono stati innalzati muri che dividono; ricostruire dove è stata seminata distruzione; ascoltare e dare voce a chi non ha più una voce. Un senso di appartenenza che è lo stesso che ha accomunato i nostri veci e prima ancora i veci dei nostri veci. Immutabile nella sostanza, ma disposto a rinnovarsi nella forma. Dal prossimo numero La baita cederà il passo agli Alpini di pianura. Un richiamo ancora più forte alle nostre origini, a quell’essere gente di campagna e al tempo stesso di montagna. Si cambia nome alla testata anche per andare incontro ad una delle necessità del nostro tempo: valorizzare il passato per continuare a dare un senso al futuro. In questo terzo millennio c’è ancora bisogno di noi alpini, del nostro cappello, e di quella lunga penna nera che oggi è diventata la bandiera della solidarietà e della fratellanza. La marcia è solo all’inizio . (Da La baita, Sez. Cremona)
    • IL RIENTRO DELL’8º DALL’AFGHANISTAN Un’emozione intensissima quella vissuta a Cividale durante la cerimonia di saluto al rientro dalla missione afgana dell’8º reggimento della Julia, in occasione anche del cambio di comandante della brigata stessa. Cividale ha coronato, con una massiccia partecipazione di alpini, popolazione e tante scolaresche con la bandierina tricolore, il successo della missione del Provincial reconstruction team guidato dal colonnello Covelli . (Da Fuarce cividat, Sez. Cividale)
    • L’AMOR DI PATRIA L’amor di Patria non è un’etichetta da appiccicarsi addosso, ma un valore ed un sentimento di forte attaccamento alla propria nazione. L’amor di Patria presuppone da parte di tutte le istituzioni un comportamento rispettoso per l’Italia. Bisogna, come facciamo noi alpini, dare un’educazione all’amor di Patria fin dalle scuole elementari. Si impara ad amare l’Italia quando chi la racconta ai più giovani lo fa con orgoglio, con passione alpina e non con indifferenza e distacco; s’impara ad amare l’Italia quando se ne conosce bene la storia, tutta la storia . (Da L’Alpin del Piave, Sez. Valdobbiadene)
    • FESTA AL RIFUGIO CAZZANIGA MERLINI È l’alba, il tempo è bello, fuori a godersi lo spettacolo, a preparare per la festa e ad aspettare gli alpini che cominciano a salire al rifugio Cazzaniga Merlini. Quest’anno fra i primi arriva anche Luca Ripamonti, il presidente . Sono arrivati anche don Donato col papà alpino, la nostra banda e 35 gagliardetti. Possiamo procedere alla benedizione del nuovo pennone con la nuova bandiera, poi l’alzabandiera con tutti i gagliardetti schierati e noi a cantare l’Inno di Mameli. Di seguito la Messa con le belle parole di don Donato, un pensiero agli alpini impegnati nelle missioni di pace e agli alpini andati avanti. Alla fine, la preghiera dell’Alpino recitata da Ripamonti e un suo breve discorso. Poi tutti a pranzo in allegria e arrivederci al 2010 . (Da Penna nera delle Grigne, Sez. Lecco)

    Pubblicato sul numero di dicembre 2009 de L’Alpino.