La nostra stampa.
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CON LA SPERANZA NEL CUORE L’Abruzzo alpino ha partecipato compatto all’82ª Adunata nazionale che si è svolta a Latina, lo scorso mese di maggio. Lo ha fatto, innanzitutto, per ringraziare tutti coloro che, fin dai primissimi momenti successivi al tragico e devastante sisma che ha colpito la nostra regione, sono accorsi da tutta Italia (e anche dall’estero) per portare aiuto alle popolazioni residenti nella provincia aquilana. Grazie, dunque, alle istituzioni, al dipartimento di Protezione civile, ai vigili del fuoco, alle forze di polizia, guardia di finanza, carabinieri, corpo forestale, all’esercito, alla croce rossa italiana e alle altre associazioni sanitarie di volontariato che, con il loro lodevole contributo, hanno consentito all’Abruzzo di riprendersi dalla grande tragedia del 6 aprile scorso . (Da L’Alpin d’Abruzzo, Sez. Abruzzi)
- CAPITA ANCHE QUESTO Ci siamo passati dinanzi migliaia di volte, ci siamo anche messi sull’attenti ogni anno al suo cospetto, ma che all’alpino raffigurato nel monumento ai Caduti di Villotta di Aviano mancasse la penna sul cappello era proprio sfuggito a tanti, ma non al nostro Graziano Montagner che, ora pensionato, si è armato di ingegno e buona volontà ed ha provveduto ad integrare quel povero cappello alpino con una nuova penna. (Da La Manera, gr. Aviano Sez. Pordenone)
- PER NON DIMENTICARE Per non dimenticare: questo è stato il nostro imperativo categorico, la nostra missione. In tutti questi anni si sono evolute le forme e i metodi utilizzati per mantenere il culto della memoria, ma la sostanza è rimasta inalterata: ricordare i Caduti, il loro spirito, il loro sacrificio, il senso del dovere, lo stile di vita e la lezione di tenacia e di amore che ci è stata lasciata in eredità. Ma non ci siamo limitati a ricordare: abbiamo fatto di tutto affinchè quel nostro ricordo continuasse a far parte della memoria collettiva . (Da Il gavettone, gr. Genova Sez. Genova)
- IL TERREMOTO IN ABRUZZO La notizia della terribile scossa di terremoto del 6 aprile scorso, scossa che ha portato devastazione e morte a L’Aquila, nella sua provincia e in numerosi altri centri limitrofi si è diffusa come un lampo e, con una encomiabile celerità, la macchina dei soccorsi si è messa in moto immediatamente, a partire dalle strutture centrali a ciò preposte fino alle organizzazioni di volontariato, tra le quali la Protezione civile ANA. La continua preparazione, unita allo spirito di solidarietà che anima i volontari, hanno fatto sì che i primi aiuti e le prime forze fossero già sul posto nella stessa giornata . (Da Cose da penne, gr. Calusco d’Adda Sez. Bergamo)
- GLI ALPINI PROFANATI A VILLA PATT La notizia ci ha raggiunti, quel giorno, lasciandoci tutti increduli nell’accavallarsi di tante domande: Ma a chi può venire in mente di rapinare un museo di memorie alpine?Perché lo ha fatto?A chi giova tutto ciò? . Domande forse ingenue, ma dettate soprattutto da sentimenti di rabbia e di impotenza di fronte ad un episodio delinquenziale che, al di là dall’aspetto materiale, ha subito posto in evidenza un fattore morale per noi importante: chi ha rubato a Villa Patt ha profanato gli alpini . (Da In marcia, Sez. Belluno)
- IL FUTURO È ORMAI PRESENTE L’ANA deve oggi immergersi nell’attualità di una società che corre talmente veloce da lasciarci spesso esterrefatti e impreparati. Bene, in tutto questo l’ANA e gli alpini devono essere un punto di riferimento e di richiamo in ognuna delle nostre piccole comunità. Non però, un punto immobile, fermo, racchiuso in se stesso, ma una sicurezza in divenire, aggiornata con i tempi, nella certezza che siamo sotto lo sguardo di tutti, delle persone che hanno di noi una grande stima e che non dobbiamo assolutamente deludere. Con questi presupposti possiamo farcela. La nostra società non può fare a meno degli alpini. Ma bisogna darsi da fare. Ripeto: a furia di ragionare sul futuro, ormai esso è già presente. (Da Alpin fa grado, Sez. Vicenza)
Pubblicato sul numero di novembre 2009 de L’Alpino.