Scritti… con la divisa

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    Continuiamo con le lettere del nostro prolifico artigliere alpino.

    Strigno, 7 novembre 1959 – Cara mamma, (…) Il 4 novembre, festa delle Forze Armate, in mattinata ero impegnato (…) con due miei commilitoni a spiegare ai civili che entravano in caserma (c’era ingresso libero) il funzionamento dei vari strumenti in nostra dotazione. (…) Il corso va avanti regolarmente e stamattina abbiamo fatto il compito in classe ed ho preso 18/20 (…)

    Prossimi alla festa di Santa Barbara, protettrice degli artiglieri e dei minatori, la mamma informa il nostro artigliere delle celebrazioni che ci saranno in paese.

    Paese, 29 novembre 1959 – Carissimo figlio, (…) Il giorno di Santa Barbara vanno in Campello a celebrare la Messa e portano in processione la sua statua che è là e vanno all’imbocco della galleria più vicina a benedire tutta la miniera (…) è anche la vostra protettrice S. Barbara che io le ricordo sempre che ti preservi da tutti i pericoli. (…)

    Il figlio scrive come in caserma si sia festeggiata la stessa patrona in compagnia dei veci della valle.

    Strigno, 7 dicembre 1959 – Cara mamma, (…) La settimana scorsa è stata un po’ movimentata per i preparativi ai festeggiamenti a S. Barbara (…) C’era in programma la Messa al campo e varie gare (…) però il tempo non ne ha permesso lo svolgimento, è piovuto tutto il giorno (…). Perciò c’è stata soltanto la Messa e un rancio speciale con i fiocchi. (…) Le gare si sono svolte (…) ieri mattina (domenica) subito dopo la Messa. Io facevo parte della squadra R.C.G. nel tiro alla fune dove abbiamo vinto battendo quelli delle batterie, morale alle stelle e 500 £. ciascuno come premio. La squadra della 50ª btr., dove c’è l’Alberti di Casnigo come puntatore, ha vinto la gara della messa in batteria del pezzo, impiegando 3 minuti e 5 secondi. Nel pomeriggio sono venuti in caserma una 40ª di veci artiglieri e alpini, provenienti da tutta la Valsugana, per festeggiare con noi S. Barbara (…). Questi ci hanno offerto “boröle” (ce n’erano 2 quintali) e vino a volontà. È stata una buona mangiata e una buona bevuta seguite da canti alpini e cordiali manate sulle spalle tra veci e bocia.

    Dopo una breve licenza a Natale e superato brillantemente l’esame di Specialista al Tiro, il tempo della nostra penna nera trascorre tra ore di servizio e impegni d’ufficio, fino al tempo del campo invernale a cui non doveva partecipare invece…

    Strigno, 13 febbraio 1960 – Cara mamma, (…) Oggi sono di servizio, caporale di giornata, smonto stasera alle 6 e dopo alcuni giorni che non vedo Strigno uscirò, anche perché il Tenente mi ha fatto il permesso fino alle 23,30. (…) proprio il giorno in cui compivo l’anno di naja, mi hanno fatto caporale. Strigno, 14 febbraio 1960 – Caro Mario, come volevasi dimostrare che sotto la naia non si può mai sapere cosa ti faranno fare essendo un continuo contrordine, anch’io vado al campo invernale. (…) è arrivato un ordine dal Comando del Reggimento dove diceva che tutti gli Specialisti al Tiro dovevano partecipare alle escursioni invernali per addestrarli durante le varie manovre ai rilevamenti topografici e alla condotta del fuoco (…) ti manderò qualche foto ricordo delle mie bufere (…)

    Strigno, 14 febbraio 1960 – Cara mamma, (…) andrò anch’io al campo invernale. Non preoccuparti per me poiché quest’anno hanno fatto le cose in grande stile e ci hanno rifornito di tutto: passamontagna, giacche a vento speciali, guanti, berretto norvegese, uose valdostane (…) e quindi il freddo non dovremmo patirlo (…) cercherò di scriverti tutti i giorni, se non una lettera, una cartolina. (…)

    Così ha inizio il campo invernale dove per trainare i pezzi non ci sono muli o trattorini ma dei baldi artiglieri alpini.

    Caoria, 17 febbraio 1960 – Cara mamma, è iniziato il campo invernale e per 15 giorni sarò un po’ di qua un po’ di là (…) Ieri c’era un bel sole, mentre stamattina si è messo a nevicare e oggi abbiamo portato su un pezzo al lago Calaita su slitte, trainandolo con corde sotto la neve (…) Domani dobbiamo andare su di nuovo e scendere dall’altra parte in Val Cismon e proseguire quindi per San Martino di Castrozza. (…) Scusami degli eventuali errori e della forma un po’ strampalata, ma stasera sono un po’ su di giri per alcuni bicchierini di grappa bevuti con alcuni amici per combattere il freddo e la malinconia che talvolta ci assale in special modo in questi momenti confinati in paesi tutti ricoperti da neve. (…)

    Bellamonte, 20 febbraio 1960 – Cara mamma, (…) L’altro ieri abbiamo scavalcato la Forcella Calaita con pernottamento ad alta quota (1.800 m. con 4 metri di neve) e ieri siamo scesi sulla strada di S. Martino di Castrozza dove c’erano gli automezzi ad aspettarci e, attraverso il Passo Rolle, siamo arrivati qui a Bellamonte. (…) Abbiamo portato su un pezzo tutto smontato, trainato su akie (speciali slitte fatte a barchetta). (…) la neve ci ha accompagnato dal principio alla fine, siamo arrivati su che sembravamo tanti babbi natale. Il Sig. Maggiore ci ha dato 5.000 £. per premio per l’impresa portata a termine nonostante l’avversità del tempo. Oggi eravamo partiti per Falcade che dovevamo raggiungere attraverso Moena e Passo San Pellegrino poiché il Valles è chiuso durante il periodo invernale, sennonché stamattina, arrivati a Moena, ci ha raggiunto una gip con l’ordine di tornare a Bellamonte e domani fare il Valles a piedi. (…)

    Ed ecco che arriva il contrordine per il nostro Specialista al Tiro che deve tornare in caserma anzitempo.

    Strigno, 23 febbraio 1960 – Cara mamma, ieri sera sono ritornato in caserma. Prima mi hanno mandato al campo e poi si sono accorti che senza uno già pratico l’ufficio non poteva funzionare bene, pertanto mi hanno fatto venire giù. (…) Dovevo rientrare il sabato sennonché domenica dovevamo fare il Valles e il Capitano Verna non mi ha lasciato venir giù poiché diceva che essendo una tappa molto dura gli occorrevo come capo traino, essendo la maggior parte del III° 37 alla 37ª batteria ancora piuttosto imbranati. Col Valles è andata bene (…) abbiamo trovato anche il tempo abbastanza bello. In cima era uno spettacolo meraviglioso (m. 2.033) veder tutte le montagne dei dintorni, dalla Pale di S. Martino al Cristallo, ricoperte da un immacolato manto di neve. Di neve ce n’era 3 m. e 1/2. (…) Ieri (…) ho viaggiato in corriera e treno poiché le macchine erano tutte impegnate. Sono partito alle 6 da Falcade e sono arrivato a Strigno alle 7,30 di sera (…) ho dovuto cambiare a Cencenighe, Agordo, Sedico, Castelfranco e Bassano non trovando sempre la coincidenza. Ti dirò però che mi sono divertito un mondo vedendo che la gente mi squadrava da capo a piedi, poiché non è di tutti i giorni vedere un Artigliere alpino girare per le strade con zaino affardellato, moschetto automatico Berretta (M.A.B.), scarponi e ghettoni e il cappello alle ventitre con una faccia da buferato. (…)

    a cura di

    Luigi Furia