SARDEGNA Un monumento agli alpini caduti in Russia

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    Gli alpini della sezione Sardegna e il loro presidente, Francesco Pittoni, una piccola ma gloriosa sezione (portano sul vessillo quattro medaglie d’Oro) hanno raccolto le grida di dolore dei pochi reduci internati nei lager sovietici ed hanno innalzato un monumento agli alpini che non sono tornati dall’Unione Sovietica, 42.500 alpini, un terzo circa caduto nelle pi cruente battaglie nella steppa russa, gli altri martirizzati nei campi di lavoro forzato, finiti nelle fosse comuni, nudi, senza un segno di riconoscimento. Oggi, anche questi nostri fratelli hanno la loro tomba, sulla quale i loro familiari possono pregare e deporre un fiore.
    Il monumento, opera dello scultore Gigi Pili, costituito da un blocco di basalto di circa cinque tonnellate, cinto da filo spinato ed adornato dalle fusioni in bronzo di un cappello alpino con la penna mozza, e da una piccozza e da una lastra in bronzo, sulla quale sono stati fusi il tormento e l’angoscia di Italo Stagno: sardo, tenente degli alpini, medaglia d’Oro al V.M., caduto nei lager di Stalin.
    Io non conosco riposo. Io non conosco riparo. Ed ho perduto ogni cosa, ho bevuto ogni calice amaro e il mio amarissimo pianto. Il monumento, inaugurato il 10 Febbraio stato benedetto dall’arcivescovo di Cagliari mons. Ottorino Alberti. La S. Messa, alla quale ha dato maggior solennit il coro della brigata Julia con i suoi meravigliosi e commoventi canti della montagna, stata celebrata dal cappellano Capo della Regione Militare della Sardegna, mons. Salvatore Pompedda. Rappresentavano l’Associazione Nazionale Alpini il vice presidente nazionale vicario Corrado Perona ed il consigliere nazionale Giancarlo Romoli. Di particolare rilievo la presenza delle autorit e le rappresentanze d’Arma: il ten. gen. Roberto Scaranari, comandante delle Truppe alpine, il magg. gen. Gabriele Carta, comandante militare della Regione Sardegna con l’aiutante di campo ten. colonnello Palmas, il ten col. Claudio Linda, comandante del gruppo Conegliano della brigata Julia, il presidente della Provincia Sandro Balletto, il vice sindaco Edoardo Usai, col gonfalone della citt di Cagliari, decorata di Medaglia d’Oro al V.M., per il rappresentante del governo presso la Regione Sarda Fumu il vice Prefetto Nicol Marchetti, l’Istituto del Nastro Azzurro col Medagliere, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi di Guerra con lo stendardo, l’Associazione nazionale combattenti e reduci col medagliere e altre associazioni d’Arma con i loro stendardi e labari.
    Rendevano gli onori militari la fanfara ed un picchetto in armi della brigata Sassari. Una cerimonia veramente toccante sia per i canti della montagna, eseguiti in modo meraviglioso dal Coro della Julia, che per le omelie dell’arcivescovo Alberti e mons. Pompedda, e per gli interventi del ten. generale Scaranari, del vice presidente Perona, del presidente della sezione Sardegna Pittoni e dell’unico alpino reduce dei lager di Stalin, Giorgio Corbia.
    Ma, soprattutto, toccante per la gran folla che assiepava il piazzale antistante il monumento, che si era stretta intorno al figlio della Medaglia d’Oro Italo Stagno, Gian Luigi, ed agli alpini di Sardegna.