È toccata quest’anno alla sezione Sardegna l’organizzazione del campionato nazionale di tiro a segno svoltosi l’8 e il 9 novembre a Cagliari. Due le specialità in gara: pistola standard e carabina libera, individuali e a squadre. Sono molti gli alpini che si sono ritrovati per questo appuntamento: la tradotta questa volta non aveva ruote, ma eliche. Chi è giunto in nave, chi in aereo, qualcheduno il sabato, altri qualche giorno prima.
Il colpo di inizio è stato sparato sabato nel primo pomeriggio: è coinvolgente osservare prima della gara le tecniche, i portafortuna, i gesti scaramantici di ognuno e poi i diversi equipaggiamenti, intesi come armi e indumenti. Ecco allora gli alpini sdraiati in posizione, ognuno alla propria piazzola alcuni con carabine vecchio tipo , giacche usate che di gare e di colpi ne hanno visti un’infinità e altri con tute in tessuto speciale e carabine leggerissime in fibra di carbonio che paiono, a prima vista, singolari oggetti di design.
Nel tardo pomeriggio, come prevedono tutte le manifestazioni degli alpini, breve sfilata nel cimitero di Cagliari e Santa Messa nella piccola chiesetta laggiù costruita, officiata da don Alberto Fazzini (promotore insieme agli alpini della sezione Sardegna del Progetto Guatemala); a conclusione della cerimonia la deposizione di una corona sulla lapide della Medaglia d’Oro al Valor Militare Italo Stagno, tenente degli alpini, divisione Cuneense, nato a Cagliari e morto nel 1947 in un campo di prigionia russo. Poi tutti a cena, una cena tipica sarda nella ex caserma che oggi è la nuova sede della sezione Sardegna. Una bella serata tra alpini, senza pensieri, ma con la voglia di stare insieme, ancora una volta, anche in questa terra dove il mare sembra essere l’unico protagonista. Ma quando alzi lo sguardo all’orizzonte, vedi inaspettate alture, montagne vere.. e allora ti senti a casa.
La domenica mattina, l’alzabandiera nel piazzale del poligono ha dato inizio alla competizione che nei due giorni ha toccato picchi di grande agonismo. Nel primo pomeriggio la Commissione sportiva presieduta dal consigliere nazionale Antonio Cason, con il consigliere nazionale Ettore Superina, i tecnici Valentino Carraro e Guglielmo Montorfano e il presidente della sezione Sardegna Francesco Pittoni hanno preparato una premiazione perfetta, dove nessuno è rimasto a mani vuote: ogni alpino ha ricevuto un ricordo di questa due giorni legato alla terra di Sardegna, prima della partenza verso il continente .
Gli alpini sono stati bene nella città di Cagliari, sarà per il carattere degli isolani, fieri, sospettosi quanto si vuole, ma pronti a dimostrare la propria ospitalità verso la brava gente che somiglia al fare dei montanari: ogni vallata, ogni gruppo montuoso non è forse un’isola dove vivono storie e tradizioni uniche?
Un ultimo sguardo all’isola, dal vetro dell’oblò un po’ appannato e una certezza: alpini di Sardegna e alpini tiratori , neppure a dirlo, hanno fatto centro o come si dice in gergo tecnico, mouche!
Mariolina Cattaneo
QUESTE LE CLASSIFICHE:
- Pistola standard individuale: 1º Giovanni Rossi (sezione di Vicenza), 2º Vigilio Fait (Trento), 3º Fabrizio Frigerio (Bergamo).
- Pistola standard a squadre: 1ª sezione di Bergamo, 2ª sezione di Vicenza, 3ª sezione di Verona.
- Carabina libera individuale: 1º Bruno Piazzalunga (sezione di Bergamo), 2º Daniele De Michiel (Cadore), 3º Luigi Rizzante (Treviso).
- Carabina libera a squadre: 1ª sezione di Bergamo, 2ª sezione di Trento, 3ª sezione di Brescia.
Pubblicato sul numero di gennaio 2009 de L’Alpino.