Riabilitazione postuma

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    Sono un ormai vecchio alpino, classe 1937, 22º corso Auc a Merano, 5º Alpini. Ti esprimo un mio desiderio: i triestini per 10 anni non hanno fatto il servizio militare. Quando mi sono congedato e iscritto all’Ana i più giovani erano relativamente vecchi e reduci della Rsi. Non avevano titolo per essere soci, in particolare un centinaio di loro nel 1944 faceva parte del reparto alpino a presidio della città di Fiume a Santa Caterina: battaglione alpini D.C. da loro chiamato Julia, cappello alpino sul fregio n. 9, nappina rossa, non stellette ma gladio. Situazione simile a quelli della Monterosa Rsi, che sono stati riabilitati. Ciò non è stato fatto per i triestini in quanto all’epoca non era Italia, ma AdriatischeKunstenland. Sono stati gli ultimi italiani a difendere quelle terre dalle orde barbariche di Tito. La mia Sezione festeggia i 100 anni. Potrebbero essere postumamente riabilitati? Non ci sono superstiti. Sarebbe un riconoscimento dovuto. La pubblicazione della mia lettera avrà almeno fatto conoscere a tutti alpini sconosciuti, ma di grande valore.

    Paolo Alberti, Trieste

    Caro Paolo, confesso la mia ignoranza di questo frammento della storia triestina che apprendo, come sempre, con piacere. Non so neppure se sia davvero necessaria una “riabilitazione” di questo centinaio di soldati, ormai tutti “andati avanti”. Portavano un cappello alpino e, indipendentemente dai fregi, loro sentivano di essere alpini: le ragioni della storia non li hanno annoverati tra i reparti come tali riconosciuti, ma loro hanno, come ci racconti, operato per difendere la loro città. Pubblico perciò volentieri la tua lettera, come gesto di costruzione di un tassello di memoria da assegnare a quanti si sono comportati valorosamente.