Quell’Italia oltre oceano

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    Questo è il racconto di un viaggio nel lontano continente australiano per celebrare il 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Ma perché proprio in Australia? L’idea è stata del col. Antonio Coppola, addetto alla Difesa presso l’Ambasciata italiana a Canberra, che aveva assistito con interesse, qualche mese fa, ad una serata sulla Grande Guerra organizzata dalla Sezione Ana di Sydney, la città più popolosa dell’Australia. Detto fatto: da Canberra vengono inviati gli inviti alle Associazioni d’Arma italiane presenti in Australia, compresa l’Ana, che accetta con entusiasmo. 

     

    A rappresentare la nostra Associazione Ferruccio Minelli, vice Presidente nazionale vicario e delegato ai contatti con le Sezioni all’estero. Dopo un lungo volo, l’arrivo il 2 novembre a Melbourne, tappa obbligata per far visita a Bortolo Benzoni, naja nell’Edolo, e festeggiare i suoi 99 anni. Bortolo è in splendida forma, completamente autosufficiente. Trascorrono insieme una bella giornata, un buon pranzo e condividono tanti ricordi con la figlia e il genero Adriano Filisetti, socio aggregato.

    Il giorno seguente Minelli è in viaggio per Canberra, dove sono previste le cerimonie per il 4 Novembre. Il trasferimento è lungo 650 chilometri e l’aereo sarebbe la soluzione migliore, ma Minelli preferisce il viaggio insieme ad un gruppo di soci di Melbourne, guidati dal Presidente Zanatta, che hanno noleggiato un pullman. È anche un modo di stare insieme, fare quattro chiacchiere e parlare dell’Italia: il tempo in compagnia passa prima… e tra i ricordi arriva presto sera.

    Fra le altre cose si prende atto che la Sezione di Melbourne, su incarico del Consolato, provvede alla cura e alla manutenzione dell’area dedicata ai militari italiani morti in prigionia e sepolti nel Sacrario di Murchison con il ripristino del monumento in stato di degrado. Minelli apprezza l’iniziativa e assicura il suo intervento per finanziare l’acquisto dei mezzi necessari. La mattina del 4, le celebrazioni iniziano con la Messa nella cattedrale di San Cristoforo, alla presenza di tutte le Associazioni d’Arma, delle Sezioni Ana di Canberra, Melbourne, Sydney, Wollongong, con famigliari, accompagnatori e l’ambasciatore italiano a Canberra Pier Francesco Zazo, valente alpinista.

    Alle 11 un momento di grande commozione: l’alzabandiera accompagnato dall’Inno di Mameli, davanti al monumento che sorge davanti all’Italo Australian Club realizzato 10 anni fa dagli alpini per ricordare i Caduti italiani. Una cerimonia semplice, ma di grande valore morale, che resterà indelebile nella memoria di ognuno. Nel pomeriggio appuntamento all’Australian War Memorial, dove un rappresentante delle Associazioni d’Arma italiane e australiane ha deposto una corona.

    L’Australian War Memorial, completato nel 1941 e dedicato a tutti gli ex combattenti dall’epoca coloniale in poi, rende omaggio ai militari caduti in guerra in ogni parte del mondo. Al suo interno si trova un museo sulla storia militare australiana, mentre nella parte centrale dell’edificio c’è una lunga vasca con una luce perennemente accesa. I nomi degli eroi caduti sono scritti su targhe d’onore in bronzo, poste nella galleria del cortile, al primo piano.

    Qui la visione è suggestiva: negli interstizi, tra una targa e l’altra, spiccano le corolle dei papaveri rossi lasciati da amici e parenti dei defunti. La tomba del Milite Ignoto si trova in una sala chiamata Hall of Memory; sulle pareti, decorate da mosaici, si aprono vetrate policrome che rappresentano l’effigie dei servitori della Patria. Queste opere furono realizzate da un reduce della Grande Guerra, che perse un braccio nella battaglia di Bullecourt. Il giorno successivo, dedicato alla visita alla Parlament House e al National Museum, si è concluso con un grande rinfresco nelle sale del museo.

    A intrattenere i 500 invitati un gruppo musicale della Marina militare australiana. Nell’occasione è stata consegnata la Croce di Guerra al Valor Militare della Grande Guerra, in memoria dell’alpino Gianbattista Macor, padre dell’attuale Presidente di Canberra Francesco Macor. E tra i ricordi nel cassetto spunta una bella foto, scattata nel 1929 a San Daniele del Friuli con i soci della locale Sezione (la pubblichiamo in queste pagine: Gianbattista è il primo a sinistra in basso). Presenti anche l’Ambasciatore di Italia e i consoli di varie nazioni ai quali Minelli consegna il nostro crest e il guidoncino del Consiglio Direttivo Alcune rappresentanze delle Associazioni d’Arma italiane all’Italo Australian Club. Nazionale.

    Il 6 novembre Minelli è di nuovo in viaggio per Griffith, altri 400 chilometri, insieme a Giuseppe Querin, coordinatore delle Sezioni Ana in Australia per una disamina della situazione dopo la morte del Presidente Joe Pasini. La Sezione è in difficoltà vista la situazione degli iscritti, 8 soci e 18 aggregati: al contrario della Sezione di Sydney che gode di una situazione abbastanza florida con molti soci giovani, emigranti di ultima generazione. Viene così individuata la figura del nuovo Presidente di Griffith in Oreste Salvestro, 92 anni: un po’ avanti con l’età, ma in splendida forma! Sta per arrivare il momento della partenza, altri 600 chilometri, prima però un incontro a Sydney con il reduce Agostino Peruch, Presidente onorario della locale Sezione, emigrato in Australia nel 1960 (parliamo di lui in questo numero, nella rubrica “Auguri ai nostri veci”), per anticipare gli auguri del Presidente nazionale de l Consiglio Direttivo Nazionale, per l’imminente traguardo dei 100.

    Quindi un pranzo a base di pesce preparato dai giovani Consiglieri sezionali a casa di Querin. È stata questa l’occasione per diversi brindisi con ottimi vini australiani frutto del lavoro di esperti viticoltori italiani. Una bella giornata che, tuttavia, rende più triste il distacco. Alle ore 22 l’aereo decolla per Abu Dabhi, quindi per Malpensa. L’aereo si alza e… arrivederci a presto nella meravigliosa terra australiana, dove vivono 200mila nostri connazionali, e dove i nostri alpini hanno fondato ben nove Sezioni Ana.

    Giuliana Marra