Quel disperso, tornato in Patria

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    Nel dicembre ’42, avevo circa nove anni, la quiete del paese venne interrotta dalla notizia della morte di due alpini in Russia. Uno dei due era il trombettiere del btg. L’Aquila, si chiamava Vincenzo; dell’altro non ricordo il nome. In paese fu fatto il funerale dopo 52 anni per il ritorno dell’urna con i resti di Vincenzino. Partecipai alla cerimonia religiosa con il gruppo alpini del luogo. Un grazie personale agli organizzatori di Milano, cui va il merito se Vincenzino ora riposa nel paese natio. Vincenzo Bosioli, Montorio al Vomano (TE)


    Un avvenimento all’apparenza simile a mille altri: ma nel racconto, spontaneo, del nostro lettore compaiono una profonda religiosit, l’assenza di ogni forma di rancore verso l’avversario di allora, l’affetto verso il Caduto estrinsecato da quel ‘Vincenzino’ ripetuto due volte: sembra che quell’alpino sia qui fra noi ad ascoltare i nostri discorsi.