Quei timori, quella bella sorpresa

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    di Cesare Di Dato


    Dunque il grande timore passato: l’adunata c’ stata, Catania ci ha accolto come solo i siciliani sanno fare in fatto di ospitalit, gli alpini sono arrivati
    numerosi.
    Ma quale era questo timore?Quello espresso da alcuni, sussurrato da altri, metabolizzato dai pi: cio che la distanza, il braccio di mare, l’esiguit della sezione, le dicerie sull’ambiente isolano potessero indurre la maggioranza
    degli alpini a starsene a casa riducendo il nostro tradizionale incontro a un che di rabberciato. Chi ha pensato a questo, e chi scrive era uno di essi, stato
    clamorosamente smentito. Non solo la partecipazione, c’ stata e il numero di presenze di Bari 93, il punto pi a sud fino a ieri toccato sul territorio nazionale
    stato migliorato, ma abbiamo assistito a due fenomeni ai quali, francamente, non eravamo preparati: le astuzie poste in atto dagli alpini del Nord e del Centro
    per essere presenti a Catania utilizzando aerei, treni, navi, camper, TIR e la presenza di giovani, molti giovani, smentendo l’altra errata convinzione che questa fosse l’Adunata dei pensionati. Nulla ha fermato i nostri associati, chiara conferma che cambiano le generazioni ma che lo spirito, almeno per ora, sempre quello, spirito di adattamento, di sacrificio, di intenso amore per la
    Specialit.
    Gli alpini non hanno voluto perdere l’irripetibile occasione di un abbraccio con quella Sicilia che in tanti non conoscevano e che ha consentito a molti di cambiare pregiudizi atavici, come hanno fatto notare in pi occasioni l’arcivescovo Luigi Bommarito, il presidente della Provincia Nello Musumeci, il sindaco Umberto Scapagnini.
    Timore, per riprendere l’argomento chiave di queste note, per la capacit della sezione Sicilia di affrontare, nell’esiguit di associati, un lavoro colossale quale quello dell’organizzazione di un’Adunata, peraltro puntualmente smentito dagli ottimi risultati conseguiti. Al presidente Garraffo e ai suoi possiamo ben applicare il detto di Churchill sui piloti della RAF impegnati nella battaglia d’Inghilterra (1940): Mai tanti devono gratitudine a tanto pochi. N va dimenticato il comportamento della popolazione di Catania che, digiuna di qualunque conoscenza alpina, poteva accogliere la calata dei centro nordici quantomeno con diffidenza: invece il suo abbraccio stato, caldo, stritolante, siculo. Ne abbiamo avuto una prova marted (marted!) 14, quando abbiamo visto in via
    Etnea numerosi alpini con tanto di cappello, ancora poco propensi a tornare ai propri lidi, fatti segno a espressioni di simpatia da parte dei locali, ivi compresi
    cinque di Vittorio Veneto attorniati da una torma di scolaretti, guidati dai loro insegnanti, che ringraziavano per lo spettacolo loro offerto la domenica.
    Siamo tornati alle nostre sedi paghi delle giornate vissute, lieti di aver trovato tanti nuovi amici, speranzosi che qualche giovane catanese, e non solo, si arruoli
    quale volontario alpino.
    Lasciate che la mia fantasia voli: superata questa prova, Cagliari proprio inaccessibile?