Ho letto con piacere nel numero di marzo de L’Alpino, la sua risposta alla lettera di Roberto Martinelli avente ad oggetto lo sfratto della sede Ana di Roma. La stessa iniziativa l’ho presa anche io con una lettera che ho indirizzato a tante personalità e scrittori sperando che qualcuno si adoperi per bloccare questo provvedimento veramente ingiusto e non necessario. Le sarei grato se volesse e potesse pubblicare la mia lettera perché credo, come da lei suggerito, che bisogna dare molta risonanza a questo provvedimento che dimostra che nelle alte sfere si ignora la parola “ringraziamento e riconoscenza” per tutto quello che gli alpini hanno sempre fatto per l’Italia. Leggo oggi che in caso di malaugurato intervento militare, i primi ad essere chiamati sarebbero proprio gli alpini con bersaglieri e paracadutisti. Anche per questo il provvedimento di sfratto è quasi da considerarsi offensivo. La ringrazio per quanto potrà fare.
Camillo Grillo, Sezione di Roma
Caro amico, la mia era una provocazione, ma non troppo, tant’è vero che Striscia la Notizia si è già occupata del caso, come avevo suggerito, con un bellissimo servizio. A tua consolazione ti dico che forse qualcosa si sta muovendo, ma sempre vigili e pronti a far “cassino”, con due esse come è scappato una volta a Papa Francesco.