Il volontariato ha raggiunto oggi una posizione determinante in qualsiasi intervento di assistenza e di emergenza. Tanto più quando si tratta di intervenire in calamità o situazioni di emergenza collettiva. In questi casi non basta la buona volontà, è anche soprattutto necessaria la preparazione, sono necessari gli strumenti per poter aiutare, assistere, soccorrere in modo adeguato. Ma chi assiste coloro che aiutano?
La Protezione civile della nostra Associazione è nata proprio dall’emergenza, oltre trent’anni fa, durante i soccorsi portati alle popolazioni del Friuli terremotato. Con il passare degli anni, di intervento in intervento, i nostri volontari di P.C. sono diventati oltre tredicimila e hanno alle spalle l’intera Associazione, forti di un’organizzazione logistica e di pronto intervento medico che non ha pari in nessun’altra associazione non solo in Italia ma in Europa.
Oggi l’affidabilità degli alpini è un elemento concreto. Molte pubbliche amministrazioni l’hanno capito e hanno stipulato, con i gruppi che hanno nel loro interno nuclei di PC, convenzioni per garantire interventi di supporto nel caso di calamità (frane, terremoti, grandi nevicate), di viabilità, prevenzione di esondazioni, formazione di personale. Sono sempre pronti all’intervento anche i nuclei cinofili per la ricerca di persone scomparse, i nuclei antincendio boschivo, gli scalatori, i subacquei, gli edili e, buon ultimo, gli operatori delle radiotrasmissioni, garanzia di continui contatti con i preposti ai lavori in atto.
Per tutti gli alpini (e i numerosi aggregati) della PC chiamati all’azione è determinante, comunque, la preparazione per operare in sicurezza. La prima cura dell’Associazione, infatti, è la sicurezza dei singoli operatori e delle loro squadre e molta è l’attenzione posta alla loro formazione ed alle loro attrezzature. Caschi, visiere, guanti, scarponi, cinturoni, tute antitaglio ed antifuoco sono i primi strumenti personali dell’agire in sicurezza.
Anche le radiocomunicazioni sono una parte importante della ‘cultura sicurezza’: infatti i diretti contatti con la base operativa, il CCIO ossia il centro che coordina e conosce i lavori da svolgere, nomi, numeri, capacità e posizione degli uomini impegnati alla loro soluzione sono la reciproca certezza che nulla è lasciato al caso, che tutto è sempre, comunque e in tempo reale, sotto controllo, che nessuno è lasciato solo.
Però se per il sempre non ci sono problemi è per il comunque che le cose si complicano: non sempre i luoghi che frequentano i volontari in missione sono agibili e facili da percorrere. Per le unità cinofile o per le squadre antincendio boschivo, poi, il problema è vivissimo: vaste aree sconnesse, impervi valloni, fitte boscaglie sono uno scenario poco invidiabile. In caso di intemperie il pericolo della dispersione sul campo potrebbe poi facilmente coglierli. È per loro, ma non solo per loro, che l’ANA si sta predisponendo all’applicazione del GPS (Global Positioning System), una apparecchiatura automatica che consente la localizzazione di operatori in attività di ricerca e soccorso.
Si tratta, sostanzialmente, di un sistema costituito da tre dispositivi: un Personal Computer portatile con sistema GIS (Geographical information System) che permette di leggere mappe digitalizzate e ingrandibili, una radio Rx/Tx con antenna omnidirezionale (in valigetta compatta) e di un microfonoaltoparlante (Talk Finder numerato applicato al palmare dell’operatore sul campo) la cui realizzazione ha permesso l’integrazione di un ricevitore GPS, di un modem radio e di un microcontrollore programmabile a distanza.
Tre dispositivi per conoscere in tempo reale gli spostamenti degli operatori sul territorio e di tracciare i percorsi (al presente con tolleranze di 20 30 metri; con altra tecnologia, di circa 2 3 metri) effettuati dalle singole unità appartenenti alle squadre in azione. In caso di emergenza è pure possibile sfruttare la funzione ‘Lone worker’, ovvero, attivando a distanza in bassa frequenza il PTT (microfonoaltoparlante), ascoltare cosa sta accadendo ad un operatore che ‘non risponde’.
Gli uomini prima di tutto! Se sicurezza e tecnologia oggi vanno di pari passo, insieme consentiranno ai responsabili della P.C. ANA la gestione di numerose unità operative, ovunque e comunque, in totale sicurezza.
Marco Lampugnani