Protezione civile a confronto

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    La settimana della Protezione civile, promossa dal Dipartimento della Protezione civile con la collaborazione dell’ANA, della Regione Lombardia, del Comune di Milano e della società Trenno dell’Ippodromo di San Siro, si è svolta a Milano nello scorso mese di settembre. Ha previsto tre importanti momenti per coinvolgere in modo differente, molti volontari di Protezione civile. Il primo evento è consistito in un importante raduno nazionale del volontariato di P.C., con la celebrazione di una Messa in Duomo per la commemorazione di San Pio da Pietrelcina, patrono dei volontari, evento che sta diventando una consuetudine annuale.

    Il raduno ha avuto inizio venerdì 24 con l’arrivo dei volontari dalle regioni più lontane che hanno ottenuto assistenza logistica presso l’Arena civica di Milano, dove la Protezione civile del Comune aveva predisposto un campo di accoglienza. Il secondo momento è consistito in un’esercitazione che ha coinvolto, oltre agli alpini, altre associazioni di volontariato componenti la Colonna Mobile di Regione Lombardia. L’esercitazione aveva come obiettivo una prova pratica di assistenza logistica connessa al dispiegamento integrale dell’Ospedale da campo dell’ANA e per terzo ed ultimo momento un convegno internazionale sulla sanità in emergenza , con esperienze a confronto.

    Tremila i volontari della P.C. che sabato 25 con le tute gialle hanno sfilato dall’Arena al Duomo. Tra i partecipanti c’erano anche numerosi alpini, volontari della P.C. ANA provenienti dalle sezioni di Torino, Brescia, Lecco, Tirano, Milano, Valdagno, Sardegna, Bergamo, Modena, Pavia, Colico, Aosta, Biella, Reggio Emilia, Milano e un nucleo delle unità cinofile da soccorso di Bergamo. Al termine della Messa, sul sagrato del Duomo sono intervenuti il sindaco di Milano Letizia Moratti, l’assessore alla Protezione civile della Regione Lombardia Romano La Russa e il capo Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso che, con principi diversi ma medesime finalità, hanno evidenziato la grande risorsa rappresentata dai volontari di Protezione civile.

    Nell’occasione, è stato allestito l’Ospedale da campo dell’ANA, dispiegato nella quasi totalità e per la prima volta in Italia. Il progetto di dispiegamento è nato durante un incontro con il dott. Miozzo, capo dell’ufficio volontariato e relazioni internazionali presso il Dipartimento di P.C., con il nostro presidente nazionale Corrado Perona, il direttore dell’Ospedale da campo Lucio Pantaleo Losapio e Giuseppe Bonaldi, coordinatore nazionale della P.C. ANA. Gli obiettivi richiesti erano quelli di mettere in evidenza questa esclusiva struttura di assistenza sanitaria di particolare rilevanza per dimensioni, alta professionalità e capacità operativa. Il 18 e 19 settembre due lunghe colonne di automezzi hanno lasciato la sede del 3º raggruppamento Aquila , di Orio al Serio (Bergamo), dirette a Milano.

    Il Grande ospedale da campo , detto Maggiore per distinguerlo da quello in tende pneumatiche (Posto Medico Avanzato di 3º livello), è stato impiegato a settori in varie emergenze nazionali e internazionali, dal Caucaso ai Balcani, dall’Umbria allo Sri Lanka; in Valle Seriana ha sostituito temporaneamente un ospedale in corso di trasferimento, con impieghi sempre di lunga durata. Unico, tra le diverse istituzioni, capace di sostenere missioni che vanno dal periodo dell’emergenza a quello della ricostruzione. Il dispiegamento è stato eseguito in tempi record: operativo in meno di 3 giorni! Divisi in squadre, con compiti differenziati (caschi di diverso colore) i logisti specifici rinforzati anche dalla logistica della Protezione civile ANA, seguiti dalle squadre infermieristiche, hanno schierato e arredato una imponente struttura il cui compito primario è quello di essere un fondamentale presidio sanitario nazionale nel caso di gravi calamità in patria, delegando altre strutture (PMA di 3º Livello) all’impiego all’estero.

    L’Ospedale ANA conta ben 19 moduli tra tende e shelter ed è totalmente aviotrasportabile. Oltre all’area dormitori, i servizi igienici, la lavanderia e la cucina, l’ospedale è dotato di pronto soccorso chirurgico e traumatologico, degli ambulatori di medicina generale, pediatrico, cardiologico, ostetrico e tre shelter chirurgici con l’attigua sala risveglio . Tutto ciò senza dimenticare la farmacia e la zona di sterilizzazione. Tra i vari mezzi attrezzati, il più avanzato è il camper per la telemedicina con cui è possibile connettersi a distanza con le strutture ospedaliere per ottenere diagnosi più accurate. A lavorarci sono medici e infermieri altamente specializzati, tutti volontari. Sabato 25 settembre il direttore della struttura Losapio, il coordinatore della P.C. ANA Bonaldi, il vice presidente dell’ANA Sebastiano Favero e alcuni consiglieri nazionali, hanno accompagnato nella visita il vice sindaco di Milano Riccardo De Corato, l’assessore alla P.C. della Regione Lombardia Romano La Russa e Guido Bertolaso: È una struttura d’eccellenza che molti Paesi ci invidiano , ha commentato il direttore del Dipartimento nazionale della Protezione civile.

    Il convegno dal titolo: La sanità in emergenza. Esperienze a confronto , si è svolto il 26 settembre. È stato aperto con la relazione di Losapio sulla lunga missione nel sud est asiatico, dall’emergenza alla ricostruzione svolta per oltre un anno con AISPO San Raffaele. In aula c’erano, tra gli altri, il ministro Elisabetta Belloni, direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo Ministero degli Affari Esteri, Guido Bertolaso, il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, Romano La Russa, assessore alla Protezione civile della Regione Lombardia, Federico Federighi, responsabile del Servizio Rischio Sanitario del Dipartimento della Protezione Civile e Alberto Zoli dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza Lombardia. Il nostro Ospedale da campo, visitato da tutte le autorità, da esperti di grandi emergenze provenienti da tutta Italia, da numerose scolaresche, studenti del settore sanità e da volontari generici della Protezione civile ha riscosso unanime ammirazione. Anche in aula al convegno è stato citato più volte dai relatori quale unico esempio di grande ospedale campale capace di assistere in caso di gravi calamità la popolazione di ampio territorio, coprendo anche le esigenze della medicina e chirurgia specialistica.

    Pubblicato sul numero di novembre 2010 de L’Alpino.