Negli anni 1957-58 ero nella Compagnia trasmissioni della Tridentina in Alto Adige. Nel novembre del 1958 mi trovavo in servizio di pattuglia sulla tratta ferroviaria all’altezza di Vandoies, per Brunico. Ad un certo punto sentii una raffica di mitra sparata ad altezza uomo che ci sfiorò le spalle.
Io, come capo pattuglia, diedi l’ordine di rispondere al fuoco sparando tre colpi di carabina in aria e subito dopo si sentirono dei passi allontanarsi di corsa nella vicina boscaglia. Di questi sbandati, non abbiamo mai più trovato nessuna traccia. Ricordo che a quei tempi non era possibile avere una licenza: i militari erano tutti impiegati nell’ordine di sorveglianza di sicurezza in ordine pubblico territoriale, fino agli anni ’60. Anche adesso le cose in Italia non stanno andando nel verso giusto, la situazione non è per niente rosea anche se molte persone fanno finta di niente. In questo modo ci si avvicina verso un terzo conflitto mondiale, mancano i princìpi civili, morali, il buon senso, il rispetto della dignità. Speriamo in una riflessione pacifica fra i popoli per un’Italia migliore.
Franco Scandella – Trento
Come ci dice Papa Francesco, oggi la guerra si vive a intermittenza. La crisi economica piuttosto che quella politica, il terrorismo e il pericolo di devastanti epidemie, i dissesti ambientali… ci rendono tutti più fragili e insicuri. Ridare qualità ai nostri rapporti umani, ritrovando alcuni valori perduti, è una condizione fondamentale per rendere meno difficili le prove della vita.