È un fatto consolidato che i volontari della Protezione Civile ANA, impegnati in molteplici attività connesse con l’Adunata Nazionale, siano sempre più coinvolti e indispensabili sul territorio. La visione generale dell’evento Adunata, le diversificate esperienze vissute in questi ultimi anni, e in particolar modo il coinvolgimento nei molteplici fatti organizzativi, ha imposto alla P.C. ANA di assumere la direzione di tutto il volontariato coinvolto, oltre che essere i referenti presso la Prefettura per il coordinamento di Enti ed Istituzioni coinvolte.
Proficua, trasparente e condivisa la pronta collaborazione che offriamo al COA (Comitato Organizzatore dell’Adunata) nella gestione dei vari processi per la costruzione e definizione organizzativa dell’evento. Quest’anno gli interventi connessi alle attività dei nostri volontari hanno avuto diversi orientamenti e finalità. Erano circa 550 i volontari della P.C. ANA impegnati nelle diverse attività. In altra parte de L’Alpino viene ampiamente relazionata l’attività connessa con gli interventi di prevenzione ambientale, una operosità che ci gratifica ampiamente per le espressioni di riconoscenza che riceviamo dalla popolazione durante l’esecuzione delle predette attività.
Un importante nucleo di volontari di P.C. (circa 80) appartenenti alle sezioni dell’Emilia Romagna ha offerto il proprio contributo nel presidio dei posti di blocco stradale, per accesso alla città. La richiesta pervenuta dal Comune per una nostra collaborazione con la Polizia Municipale è stata assunta con responsabilità e assolta con impegno e regolarità senza intoppi e problematiche. Premesso che la città storica è stata “chiusa” all’accesso degli autoveicoli con inizio dalle ore pomeridiane di giovedì 9, i nostri volontari, senza interruzione temporale, hanno presidiato i posti di blocco che ci sono stati assegnati, per impedire, salvo le relative deroghe, l’accesso al centro. Altro nucleo importante di volontari è quello connesso con l’attività sanitaria.
Quasi la metà dell’assistenza sanitaria messa in campo dal 118 sul territorio, è stata sostenuta dall’Ospedale da Campo e dalla squadre sanitarie della P.C. Sono stati circa 170 i volontari impegnati. I numeri, che indicano in modo assoluto e relativo, gli interventi clinici assolti da queste strutture evidenziano il grande ruolo, per qualità e quantità, assolto da ANA. Il 118 e tutta l’organizzazione connessa, ci hanno espresso in più occasioni gratitudine e ringraziamenti. Mi permetto di ribadire che la sanità è una componente specialistica della nostra Protezione Civile che, unita alle attività logistiche, pone la nostra struttura organizzativa e operativa ai vertici nazionali. Sono poi stati presenti altri nuclei di volontari che non hanno grande visibilità, ma al contrario sovrintendono fatti organizza tivi altamente qualificati e determinanti per la buona riuscita dell’Adunata.
Sono gli operatori radio e gli esperti informatici, specialisti dei settori di competenza, che svolgono in perfetta sintonia e concordanza i compiti assegnati specie quello della perfetta conoscenza segretariale dei volontari impegnati. Il Centro di Coordinamento dell’Adunata, di istituzione Prefettizia, con la presenza di tutte le componenti istituzionali (Carabinieri, Questura, Polizia stradale, Vigili del Fuoco, Enel, Ferrovie, gestori telefonici, ecc.) era dislocato in locali di proprietà dell’Amministrazione Comunale. Debitamente attrezzato con componenti informatiche è stato operativo dalle 9 di venerdì fino alla fine dell’evento. Qui l’ANA con i suoi volontari otteneva le informazioni dalla propria organizzazione dislocata sul territorio: dai campi di accoglienza, ai posti tappa, alla sanità, al SON, e così via: una cabina di regia che ha seguito passo a passo lo svolgimento dell’Adunata e fortunatamente non ha registrato la necessità di interventi speciali.
Un altro nucleo di volontari, di ridotto numero ma con particolari capacità specialistiche, è stato quello degli alpinisti. Sono ormai quattro anni che la P.C. ANA mette a disposizione, nella Cittadella dell’Alpino, la propria attrezzatura della palestra di arrampicata. La collaborazione con la componente militare è consolidata e rispettosa dei rispettivi ruoli, che si sviluppa anche con la presenza di nostri volontari nella gestione del ponte tibetano e della palestra. Per la prima volta altri volontari sono intervenuti per mettere a punto i collegamenti elettrici e idraulici delle strutture logistiche (in particolar modo i servizi igienici e i bagni chimici) necessarie alla corretta pianificazione dell’evento. Un importante contributo organizzativo e operativo è pervenuto dalla componente logistica dei NU.Vol.A. di Trento, che, in modo silenzioso ma efficace, hanno provveduto al confezionamento e distribuzione dei pasti presso la caserma Nino Bixio dove erano presenti le diversi volontari di Protezione Civile.
Questa attività è iniziata lunedì 6 maggio fornendo il supporto logistico ai volontari della P.C. che hanno compiuto gli interventi di prevenzione e bonifica ambientale; hanno poi progressivamente provveduto a preparare i pasti agli addetti del SON e alle diverse specialità della Protezione Civile e ciò fino alla giornata della sfilata. Sono volontari particolarmente esperti nel confezionamento dei pasti ed evidenziano la loro qualificata professionalità per questa specifica attività. Non bisogna poi dimenticare l’incisiva e duttile attività dei volontari di P.C. della sezione di Piacenza.
La conoscenza della città ha permesso interventi rapidi e risolutivi. Ha svolto un ruolo importante nel supplire a repentine necessità, oltre che presidiare gli accessi ai campi di accoglienza. Concludendo, una struttura d’insieme di Protezione Civile che assume, interpreta e coniuga l’essenza della sua definizione.
Giuseppe Bonaldi