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In breve

Notizie in breve.

Un bel cd con 20 canzoni tradizionali alpine; inciso dal vivo perchè, come spiega il maestro del coro Mauro Verona: “Le emozioni non possono essere aggiustate ma devono essere vissute in prima persona”. È prodotto dallo stesso coro Monte Nero. Il ricavato della vendita, a offerta libera, andrà al progetto di solidarietà “Un sorriso in più” a favore dei missionari: padre De Cilia per il Burundi, padre Sirch per la Guinea e della volontaria Trombetta per la Bolivia.

ALBERTO PENZO Alpino

Una affettuosa biografia di Alberto Penzo, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, scritta dai figli. Buona parte del libro è dedicata alla Campagna di Russia, ma non mancano ricordi di famiglia e fatterelli di casa.
“Gli italiani amano e stimano gli alpini perché sono gente seria”. Partendo da questo semplice postulato del grande giornalista Egisto Corradi, alpino medaglia d’Argento sul Don, Giorgio Torelli rivisita la storia degli alpini attraverso scritti, canzoni e ricordi di personaggi come Caccia Dominioni (“penna bianca nel ghibli di Alamein”), Rigoni Stern, Monelli, Novello. E un generale di squadra aerea, Giambortolo Parisi (“amico degli alpini, con tanto di tessera!)”. Un libro singolare e gradevole, questo di Torelli, quasi a più voci, scritto con il “magone da penna non avuta”, in un armonioso ed elegante linguaggio da elzeviro così accattivante da indurti a proseguire nella lettura che scorre piacevole. E si capisce perché dai canti, dai racconti e dalle imprese degli alpini in guerra e in pace, emerga il quadro di un’Italia diversa, di ideali e doveri, capace di appassionarsi e spendersi tutti i giorni. E che “dev’essere orgogliosa dei suoi alpini”, di ieri e di oggi. (ggb)
La guerra di montagna vista da un medico Raramente, nella sconfinata letteratura di guerra, si ha occasione d’incontrare testimonianze così vive e coinvolgenti come quelle appuntate nel suo minuzioso e preciso diario dal maggiore medico Nicola Ragucci, cinquantenne, personaggio della borghesia partenopea, pieno di garbo, cultura ed umanità. Finito a dirigere l’ospedale 040 nel famoso Hotel Cristallo, sotto i boschi del Faloria, a Cortina, questo ufficiale meticoloso e sensibile, con nel cuore sentimenti profondi per la famiglia e una struggente nostalgia per il sole di Napoli, vive la guerra d’alta montagna con straordinaria sensibilità umana nei confronti di ventenni che, alpini o bersaglieri, fanti o artiglieri, gli affidano le sofferenze delle valanghe, delle artiglierie, delle malattie e molto spesso anche l’ultimo desiderio: rivedere la mamma.

TUTTO PER L’ITALIA

Diario di un alpino del battaglione Piemonte 1943-1945 Il sergente Pivetta aveva 21 anni quando si trovò a combattere la guerra di liberazione a fianco delle truppe angloamericane. La guerra di un pugno di uomini che dopo l’8 settembre seppero ritrovare dignità e orgoglio.
Bellissimo libro fotografico in b/n (circa 200 scatti) sulla vita nelle vallate occitane, soprattutto le valli Maira e Varaita negli anni ’70. La memoria di coloro che hanno popolato i nostri monti, scrivendo un pezzo di storia silenziosa, ma non per questo meno importante. Generazioni scomparse.

LA LEGGE DELLA MONTAGNA

I più celebri casi giudiziari che hanno segnato la storia della montagna Un aspetto poco conosciuto della storia dell’alpinismo: i casi giudiziari famosi che hanno coinvolto personaggi come Messner, Bonatti, Maestri e molti altri. L’autore racconta imprese e processi in modo brillante e avvincente, lasciando al lettore il giudizio sul lato meno eroico di uomini straordinari.
Il libro illustra i reperti della Grande Guerra, spiegando l’uso e la provenienza di decine di oggetti, con oltre 100 immagini di reperti provenienti dal fronte del primo conflitto mondiale. La ricerca su quanto le battaglie - dalle Giudicarie al confine con l’ex Jugoslavia - hanno lasciato sul terreno.

L’assemblea generale della sezione Francia si è tenuta quest'anno a Mulhouse, in Alsazia. L’evento, che è iniziato con festa alpina e ballo, ha visto grande afflusso di autorità e simpatizzanti: dal Friuli sono arrivati tredici alpini, tutti amici del capogruppo di Mulhouse Renzo Burelli. Rappresentavano i gruppi di Campoformido e Basaldella, e hanno consegnato una lettera del presidente della sezione di Udine Soravito de Franceschi che, letta da Zuliani, è stata fortemente applaudita. 

La nostra stampa.

Inaugurato il museo degli alpini ossolani nei locali della Casa dell’Apino. Dopo il saluto del presidente sezionale Giovanni Grossi e del consigliere sezionale direttore del museo Alessandro Lana, la benedizione del cappellano sezionale don Franco Costaraoss e il taglio del nastro da parte del prefetto del Verbano Cusio Ossola Giorgio Zanzi accompagnato dal presidente della Provincia Massimo Nobili, dall’assessore provinciale alla cultura Claudio Cottini, dal sen. Walter Zanetta, nonché dal sindaco di Domodossola Riccardo Galvani.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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