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Sul colle che domina la città, il Doss Trento, al cospetto del monumentale mausoleo circolare di marmo bianco dove riposano le spoglie di Cesare Battisti, anche quest'anno, gli alpini della sezione di Trento si sono dati appuntamento lo scorso 12 luglio per ricordare, con solennità tutta alpina, il giorno della morte tragica della Medaglia d'Oro, legionario trentino e tenente del battaglione alpini Vicenza. Una corona è stata deposta davanti all'austero sepolcro, al cospetto del vessillo della Sezione con le sue Medaglie d'Oro… la prima di esse quella conferita, alla memoria, a Cesare Battisti, del quale gli alpini tengono vivo il ricordo.

Si è tenuta al Centro Culturale Italiano di Vancouver, durante la festa dei combattenti e delle Tre Armi, la cerimonia per la consegna delle borse di studio “Franco Bertagnolli” vinte da Louisa Dal Cengio, Natalie Botteselle e Deanna Schaper Kotter.

Due giorni di festa a Borgo San Dalmazzo per l’80° del Gruppo, abbinato al terzo raduno degli alpini delle valli occitane, i 140 anni di costituzione della prima Compagnia di alpini avvenuta nel 1873 e i 70 anni del rientro del btg. “Borgo San Dalmazzo” dalla tragica Campagna di Russia. Il sabato pomeriggio è arrivata al monumento dedicato ai Caduti la staffetta partita dal Santuario di San Maurizio di Cervasca; a sera concerto della corale “Reiss” e relazione del prof. Mario Bruno che ha presentato il suo libro “Il battaglione alpini Saluzzo”.

Come un miraggio – dopo centinaia di chilometri combattendo all’indietro – dev’essere apparso alle migliaia di alpini il terrapieno della ferrovia che chiudeva l’orizzonte della pianura trasformata in un inferno bianco e che alla fine della giornata sarà macchiata di rosso e costellata da migliaia di corpi che la neve avrebbe presto coperto. E poi quei sottopassi al di là dei quali c’era la salvezza, il diaframma tra la morte e la vita. Poco dopo, un fiume e un ponte sul fiume Valuj, l’assalto di quei fortunati passati dalle forche caudine, a quella poco più che passerella che era la fine della lunga marcia nella tormenta, delle mitragliate nemiche, delle cannonate dei carri armati. La baita ora era qualcosa di più d’un sogno disperato.

Anche quest’anno, secondo una tradizione che dura da 17 anni, grazie alla sensibilità di alcuni imprenditori italiani e l’aiuto dell’Associazione benefica “Noi e voi insieme” con il suo presidente Luciano Rainero, un gruppo di sette disabili tedeschi e accompagnatori ha potuto godere di un soggiorno di 10 giorni sulla spiaggia del Lido Adriano (Ravenna).

Il bene del fare

È una terra antichissima. Se montagne, pietre e campanili potessero parlare, racconterebbero di civiltà leggendarie, mestieri dimenticati, edifici adibiti a culti pagani risalenti all’età del bronzo poi distrutti e risorti come chiese dedicate alla cristianità. È la Valcamonica. Nel mezzo, quel piccolo paese chiamato Cividate Camuno, fu Civitas Camunnorum.

Ai Caduti d’Oltremare

Anche quest'anno la sezione di Bari ha organizzato il pellegrinaggio al Sacrario dei Caduti d'Oltremare di Bari. Alla cerimonia erano presenti il consigliere nazionale Salvatore Robustini, i vessilli delle sezioni di Torino, Modena e Molise, oltre al vessillo della sezione di Bari con il presidente gen. Antonino Cassotta.

PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

Alpino del Genio Pionieri a Bressanone, volontario laico per dodici anni, di cui otto nelle missioni dei frati cappuccini in Centrafrica, negli ultimi vent’anni di vita è magazziniere nel loro convento di Genova dove è sacrestano e tuttofare, riferimento per tutti quelli che hanno bisogno. Negli ultimi anni della sua vita diventa terziario francescano insieme alla moglie. Muore a 55 anni lasciandoci questo diario, sua eredità spirituale.

DOBRO

L’autore, alpino dell’8° reggimento, ufficiale della riserva richiamato per un paio di missioni tra il 2001 e il 2004, ci racconta le sue esperienze “balcaniche” con un registro diverso dal solito. Una memoria critica e disincantata fuori dai soliti luoghi comuni dei Balcani ingovernabili e confusi. Una testimonianza acuta sorretta dal contatto diretto con le persone del posto, serbi, croati e kosovari. Un diario, un viaggio.
Con questa pubblicazione, un bel volume riccamente illustrato, la sezione di Vicenza ha inteso portare a conoscenza dei cittadini una parte dei lavori che i suoi Gruppi alpini hanno effettuato a favore delle loro comunità, fedeli al motto di ricordare e “onorare i morti aiutando i vivi”. Recupero e manutenzione di manufatti che sono elementi della nostra storia, importanti per noi e per le future generazioni.

LE ALI DEL FALCO

Un uomo perso nel grigiore della quotidianità e la sua arrampicata verso la vetta di un monte sacro, il Pelmo. La speranza di trovare lassù una risposta alla sua solitudine, ai suoi dubbi, alle sue paure. Infine l’incontro con una donna speciale che gli infonde quella gioia di vivere da tempo persa. La ricerca del proprio io in un paesaggio stupendo, le Dolomiti, dove tutto può accadere, basta saper sognare.

MEMENTO

Un libro per tener viva la memoria sulla tragedia del Vajont, una raccolta di testimonianze inedite dei “ragazzi di allora” che si trovavano sotto naja nel 1963. Per tanti alpini fu un lavoro massacrante e sconvolgente dal punto di vista umano dare, con pietà, degna sepoltura a tante vittime senza nome.

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Nato ad Aosta il 20 gennaio 1997 è dottore commercialista, iscritto anche all’albo degli esperti contabili della Valle d’Aosta e ha l’abilitazione alla professione...

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