Opinioni contrapposte

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    Concordo pienamente con Giordano Bruno Guerrini e con Gianni Catoni su L’Alpino di aprile. Dissento dalla sua risposta (poco comprensibile): se con l’espressione “costituzione dell’identità associativa” intendeva contrapporre lo Statuto dell’Ana alla Costituzione, sono prima italiano e poi alpino. Preghiera: perché non si può cambiarla quando stanno cambiando anche il Padre Nostro? Ma non per le nude rocce che i nostri alpini in armi incontrano ancora, magari in Afghanistan, ma per mancare il nostro amore per la pace, ad esempio “fa che le nostre armi non abbiano bisogno di far sentire la loro voce”.

    Carlo Ferrari, Gruppo Richinvelda, Sezione di Pordenone

    Caro amico, quando nella risposta che citi sostenevo che all’alpino basta la carta della propria identità associativa era per dissentire dal ragionamento che si faceva nella lettera in questione. La quale lettera partiva da un sillogismo di questo tipo: la Costituzione ripudia la guerra, poiché la Costituzione è l’esito della lotta partigiana, va da sé che Bella Ciao è la canzone della nostra identità nazionale. Io a questo ragionamento non ci sto. Non tanto per Bella Ciao, ma per il fatto che la Liberazione non è figlia solo dei partigiani. È frutto di tanti italiani, compreso mio padre e mio zio che sono finiti in prigione dopo essere stati arrestati e massacrati di botte, non perché iscritti a qualche movimento ma perché cittadini liberi che mai hanno accettato la dittatura, i suoi principi e i suoi metodi.