Mozambico: operazione conclusa

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    Consegnati al vicario del vescovo, presenti autorità governative, un edificio ristrutturato a collegio per ragazze, un centro nutrizionale e di accoglienza per bambini sottonutriti e un centro di alfabetizzazione e promozione della donna.

    Durante la missione decisa dalle Nazioni Unite in Mozambico, al termine di una lunga e sanguinosa guerriglia, furono impiegati nel contingente di pace multinazionale, fra altre unità dell’esercito italiano, anche gli alpini di leva della Taurinense e della Julia. La loro, fu una missione esemplare, tanto da suscitare l’ammirazione di tutti gli altri contingenti. Gli alpini presidiavano il territorio della provincia di Lalaua, compresa una missione cattolica retta da suore. Una missione le cui costruzioni furono devastate o distrutte.

    Fu allora che gli alpini decisero di fare qualcosa di più di quanto il dettato Onu prevedeva: aiutarono le religiose a riprendere il loro lavoro. Ancora oggi, quegli alpini, ormai in congedo da dieci anni, continuano ad inviare aiuti alla missione cattolica di Lalaua. Alcuni di loro si sono rivolti al coordinatore della nostra Protezione civile, generale Maurizio Gorza, per chiedere un intervento dell’Associazione Nazionale Alpini. Per onorare l’impiego dei nostri alpini di leva, il Consiglio Direttivo Nazionale ha allora deciso di lasciare a Lalaua un segno tangibile della presenza dei nostri alpini, nel decennale della loro missione.

    Nell’aprile del 2005 il Consiglio Direttivo Nazionale decise di inviare a Lalaua lo stesso gen. Gorza, il consigliere Sebastiano Favero e chi scrive per verificare la possibilità di un intervento umanitario in quel lontano paese.

    La Commissione ha messo a punto un piano di intervento che è stato approvato dal CDN e che prevedeva il recupero di un fabbricato in buona parte distrutto da adibirsi a collegio per le giovani; la costruzione di un centro nutrizionale e di accoglienza per bambini sottonutriti e la costruzione di un centro di alfabetizzazione e promozione della donna.

    Conclusi i rilievi, abbozzato e concordati i progetti di massima, la terna ricognitrice si è dedicata quindi a definire le necessità anche e soprattutto in relazione alle disponibilità ed usanze locali. Il Consiglio Direttivo Nazionale durante la seduta di maggio 2005 ed a seguito della relazione che dichiarava realizzabili le opere oggetto della futura missione A.N.A. ha dato mandato alla Commissione Grandi Opere della progettazione definitiva, l’organizzazione ed il controllo sull’andamento dei lavori.

    Materiali ed attrezzature sono state fatte pervenire dalla città di Nampula, centro provinciale importante dotato di aeroporto, sede arcivescovile e nostro principale riferimento ed appoggio. Nell’ottobre dello stesso 2005 è partito il primo turno di lavoro, con capocantiere Antonio Costacurta. Primo compito: la sistemazione logistica dei volontari, ovvero la predisposizione di condizioni (spartane al massimo ve lo assicuro) per vivere e operare. A Lalaua potevamo disporre solo di un paio di locali, un servizio igienico ed un locale cucina, ovviamente spogli di qualsiasi attrezzatura: pertanto abbiamo dovuto acquistare tutto il necessario per rendere possibile viverci (lascio come alla immaginazione del lettore).

    Il turno riesce, seppur con grosse difficoltà dovute alla mancata fornitura dei materiali e dei rifornimenti ma con grande impegno, a portare quasi a compimento il collegio che a gennaio 2006 accoglierà le prime 24 ragazze ospiti. Il secondo turno, con capocantiere Aldo Del Bianco parte in aprile del 2006 e porta ad un buon stato di avanzamento i lavori del centro nutrizionale e di accoglienza per bambini sottonutriti.

    È la volta del terzo turno, diretto da Gianfranco Martin, che in giugno completa i lavori al centro nutrizionale ed avvia quelli relativi al centro di alfabetizzazione e promozione della donna. Completa le opere il quarto turno di ottobre, composto in parte dagli stessi volontari del primo. Il 16 ottobre dello scorso anno è stata organizzata una cerimonia durante la quale, il sottoscritto, accompagnato dai consiglieri nazionali Carlo Bionaz e Sebastiano Favero consegna ufficialmente al vicario dell’arcivescovo con apposito atto redatto sia in lingua italiana che portoghese, ed alla presenza del rappresentante del governo mozambicano e di autorità locali, le tre opere realizzate.

    Durante questa ultima trasferta abbiamo avuto la possibilità, transitando per Maputo, capitale del Mozambico, di essere ricevuti presso la residenza dell’ambasciatore italiano dott. Guido Larcher ed a questi riferire in merito all’impegno compiuto dalla Associazione Nazionale Alpini. Nel riportare, volutamente sintetizzata la cronaca relativa l’opera compiuta dalla nostra Associazione per il tramite dei suoi generosi volontari, ho tralasciato quegli aspetti che hanno colpito emotivamente tutti coloro che hanno vissuto, seppur in parte, la realtà mozambicana.

    Ho trovato difficile parlare del nostro intervento tralasciando le emozioni che mi hanno colpito e costruito durante le mie cinque trasferte. Abbiamo visto una povertà estrema ma anche l’opulenza, la sporcizia e la lindezza, occhioni affamati eppur gioiosi: situazioni che penetrano il cuore e ti fanno soffrire poiché riconosci che ciò che è appena stato fatto rappresenta nulla in confronto alle necessità di questo popolo.

    La volontà consolidata di continuare ad operare nel sociale a favore dei bisogni più disparati consola e conforta in parte l’animo, poiché rappresenta quell’esempio che vorremmo fosse accolto da tutti.

    Ivano Gentili

    ELENCO DEI VOLONTARI IN MOZAMBICO CHE HANNO PARTECIPATO AL PROGETTO

    Sezioni Aosta: Maria Cristina Randi, Carlo Bionaz Bassano del Grappa: Erico Zulian, Gabriele Vardanega, Francesco Crestani, Antonio Costacurta, Italo Giudici, Renzo Berdusco, Beniamino Feltrin, Sebastiano Favero, Diana Favero, Mauro Salton Bergamo: Giuseppe Birolini, Pietro Tognetti Brescia: Antonio Tonni Cividale: Bruno Saffigna Cremona: Paolo Guerci Palmanova: Ivaldo Marcuzzo Pordenone: Aldo Del Bianco, Gianfranco Martin Sondrio: Gusmeroli Gianluigi Torino: Ettore Renato Fox Treviso: Diana Gentili, Ivano Gentili, Bruno Panno Udine: Luciano Scarel Valdagno: Paolino Castagna Valdobbiadene: Ivano Bortolin, Guerrino Miotto Vicenza: Maurizio Gorza, Mario Mei

    Ore lavorate 1º turno 2.792; 2º turno 1.888; 3º turno 1.776; 4º turno 1.152. Totale 7.608. L’impegno finanziario della Associazione Nazionale Alpini in questa Missione è stato di 300.000 euro, per acquisto di fuoristrada, logistica, attrezzatura, materiali, trasferte, manodopera locale, vitto ed alloggio. Possiamo considerare che l’impegno totale economico, valutando l’opera dei volontari in 25 euro/ora, si aggiri intorno agli 490.000 euro.