“Ad excelsa tendo”. Il motto del 7° Alpini campeggia nella sezione di Monza sopra gli stemmi delle cinque Brigate. Con immodestia ci eravamo prefissati di chiudere la serie di tre conferenze sulla storia degli alpini invitando tutti i presidenti dell’ANA non solo per un titolato intervento sui temi proposti, ma soprattutto per “tirare la volata” all’incipiente raduno del 2° rgpt. Ebbene, sala strapiena di penne nere e serata riuscitissima giovedì 12 giugno, grazie soprattutto alla innegabile oratoria e affabilità dei tre presidenti: l’attuale Sebastiano Favero e gli emeriti Corrado Perona e Beppe Parazzini. Il tema era: “L’ANA ieri, oggi e domani”.
Quest’ultima è stata l’ottima conclusione del ciclo di quattro conferenze che la sezione di Monza ha realizzato come eventi corollari al raduno del 2° raggruppamento, tutte con oratori d’eccezione. Nella prima serata, giovedì 20 febbraio: “Alpini: nascita e 1ª guerra mondiale”, lo storico Gianni Oliva ha parlato di storia, ma anche di aneddoti relativi ai primi periodi, dalla nascita degli alpini fino all’epopea della prima guerra mondiale.
Vittorio Brunello, già direttore de “L’Alpino”, ci riportava con la voce della memoria a quello che fu la prima guerra mondiale, arricchendo la sua esposizione con una evidente partecipazione. Nella seconda serata, giovedì 13 marzo: “Alpini nella 2ª guerra mondiale”, il gen. Cesare Di Dato ci ha illustrato alcuni episodi, poco famosi ma emblematici, della guerra combattuta dagli alpini in Africa e sul fronte greco-albanese dandoci una magistrale esposizione delle operazioni di guerra. Accanto al “nostro” generale, il giornalista e scrittore Alfio Caruso ha fornito interessanti spunti di riflessione su alcuni aspetti della seconda guerra mondiale.
Nella terza serata, giovedì 10 aprile: “Alpini dal dopoguerra ad oggi”, il gen. C.A. Alberto Primicerj con una perfetta esposizione, ha illustrato chi sono e cosa fanno gli alpini oggi; come sono strutturati, i loro compiti e le loro peculiarità. Il relatore più coinvolgente è stato il giornalista Toni Capuozzo. Ha saputo, in maniera colloquiale e accattivante, raccontare aneddoti, esperienze, emozioni del suo lavoro come inviato di guerra, di giornalista, di uomo, di amico degli alpini. Una sua affermazione è rimasta profondamente impressa, il parallelismo tra la parola “padre” e la parola “Patria”.
Ha sottolineato come spesso noi “figli” da giovani critichiamo nostro padre salvo rivalutarlo molto più avanti e lo stesso facciamo verso la nostra Patria: la giudichiamo, ne sottolineiamo i difetti, le mancanze, dimenticando tuttavia quanto la nostra Patria dovrebbe rappresentare per noi. Sono state serate emozionanti, istruttive e in alcuni momenti molto divertenti. Penso che la fotografia del gen. C.A. Primicerj con in testa il Bantam “made in Tregasio”, (cappello alpino in legno) capolavoro vero e proprio preparato dalle mani dell’alpino Adriano Sala e distribuito a tutti i relatori, rimarrà negli annali. Ci siamo sentiti come a casa, in famiglia, orgogliosi ancor di più, se possibile, d’essere alpini.
Marco Biffi