Messaggi d’amore

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    «La capacità degli alpini di donarsi al di là dei limiti ed il coraggio di chi affrontò giorni durissimi senza smarrire il senso dell’umanità diventano esempio di italianità. Ci ritroviamo nel cuore della città, dove gli alpini, con compostezza ed emozione, ricordano il rosario di vite cadute nel gelo russo. Non si può avere questo spessore se non si ha il senso della storia. Sarebbe stato facile trasformare il ricordo in rabbia. Voi l’avete trasformato in messaggio d’amore». Così Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, ha salutato a nome della città le centinaia di penne nere in piazza della Loggia in occasione del 76º anniversario della battaglia di Nikolajewka, organizzato dalla Sezione di Brescia. Un anniversario, che pur in forma ordinaria (quella solenne cade ogni lustro) ha registrato una partecipazione eccezionale (dietro al Labaro dell’Ana, 33 i vessilli e 180 i gagliardetti), per la coincidenza con l’inaugurazione della Nuova Nikolajewka, la più grande e moderna struttura italiana per disabili fisici, realizzata a fianco a quella esistente (edificata dagli alpini per il 40º di Nikolajewka e di cui riferiamo nel servizio dedicato). Al sindaco ha risposto il gen. Marcello Bellacicco, vice comandante delle Truppe Alpine: «Nikolajewka non è solo un nome, è una sorgente di fraternità; insegnare ai giovani a costruire ponti di pace è la missione che le penne nere portano ancora avanti, tramandando l’esempio dei reduci». La giornata ha seguito uno schema insolito, anticipando al mattino la cerimonia davanti alla Scuola Nikolajewka, per dare spazio alla citata inaugurazione, con l’alzabandiera (e gli inni, affidati alla Fanfara Valchiese di Gavardo) dei vessilli italiano e russo, l’omaggio dei ceri votivi alla teca-monumento che si trova nell’atrio dell’edificio e la commemorazione affidata al Presidente emerito della Sezione di Brescia, Davide Forlani. I reduci presenti (nella foto sopra), infatti, non erano fisicamente in grado di tenere un lungo discorso, ma ci hanno onorato della loro presenza: Giacomo Tavelli, di San Colombano (classe 1912!), Bortolo Mora, di Gavardo (1920) e Vigilio Bettinsoli, di Lodrino (1922). È toccato poi al Presidente nazionale, Sebastiano Favero, sottolineare con vigore quali siano i compiti che la nostra Associazione porta avanti, nella certezza di continuare nella strada della solidarietà e della volontà di pace tacciata dai nostri reduci. Favero ha ringraziato la delegazione russa presente alle celebrazioni, composta da addetti militari dell’Ambasciata di Mosca in Italia e da rappresentanti della regione e della provincia in cui si trova Nikolajewka e li ha definiti con una sola parola: «Amici». Infine, la grande e composta partecipazione delle penne nere alla Messa concelebrata nella cattedrale ha colpito anche il vescovo di Brescia, mons. Pier Antonio Tremolada, che ha evidenziato con calore ruolo e dimensione degli alpini all’interno della nostra famiglia popolare.

    m.c.