Si è svolta sabato 14 gennaio la cerimonia per la deposizione della lapide marmorea, in memoria di tutti gli alpini d’Italia caduti in guerra, sulla parete del palazzo comunale di Massa. La lapide, fortemente voluta dal locale Gruppo di Massa, riporta la scritta: “1915 – 1943.
Dalle Alpi alla steppa russa a ricordo di tutti gli alpini caduti”. Una frase estremamente semplice e sintetica, che racconta tutti i sacrifici e le sofferenze degli alpini durante le due guerre mondiali. La cerimonia si è svolta alla presenza del gonfalone della provincia di Massa- Carrara, decorato di Medaglia d’oro al valor militare all’ordine della Resistenza, del gonfalone del comune di Massa e del vessillo della Sezione Massa Carrara – Alpi Apuane, nonché di svariati gagliardetti rappresentanti i vari Gruppi della sezione.
Dopo gli onori al gonfalone della provincia, l’Inno di Mameli, cantato da tutti i presenti, mentre veniva eseguito l’alzabandiera. Poi lo scoprimento della lapide e la deposizione di due mazzi di fiori sulle note del silenzio suonato dalla tromba. A seguire la benedizione di don Giulio Rossi del duomo di Massa. Erano presenti il prefetto di Massa-Carrara Guido Aprea, il sindaco di Massa Francesco Persiani, accompagnato da alcuni assessori, Irene Mannini consigliere provinciale. Nelle allocuzioni successive il prefetto ha parlato delle guerre in atto e delle persecuzioni, mettendo in evidenza che la storia deve essere maestra di vita.
Il sindaco Persiani ha ringraziato gli alpini per il loro sacrificio in Russia; infine il presidente sezionale Domenico Mori ha spiegato che la lapide servirà a ricordo degli alpini. Quando di alpini non ce ne saranno più, un giovane, passando di qui, potrà capire cosa siamo stati. Inoltre, ha ricordato i 537 caduti e dispersi della provincia durante la campagna di Russia del 1943 e il sacrificio della divisione Cuneense di cui la maggior parte di loro faceva parte. Il capogruppo di Massa Giuseppe Beani, fortemente soddisfatto dalla cerimonia, ha ricordato i suoi due zii, di 20 e 21 anni, caduti in Russia.
d.m.