L’indiscussa utilità della naja

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    Mi permetto di dire la mia sulla reintroduzione del servizio di leva. Credo che la maggioranza di noi la auspichi, sia per il valore educativo che avrebbe per i nostri giovani, sia per consentire alla nostra Associazione di continuare per altri cento anni! Certo, un passo del genere non sarà facile e dovrà per forza passare dall’approvazione delle forze parlamentari. Alcuni di noi, non senza ragioni, temono che qualche movimento politico (al momento mi sembra uno solo) possa usare l’argomento per fini propagandistici. A questo punto però ogni cosa proposta da un politico può essere vista come campagna elettorale: se vivessimo in una zona terremotata, guarderemmo con disprezzo chi si propone di aiutarci? Inoltre cavalcare la reintroduzione del servizio di leva potrebbe (forse) portare a qualche migliaio di voti “alpini”, ma ne farebbe perdere molti di più da parte dei giovani, che quel servizio probabilmente non hanno nessuna intenzione di farlo: una pessima operazione di marketing! Perché, lo sappiamo, la naja è bella solo dopo che l’hai provata!

    Renato Martinello

    Scriveva Galimberti in una intervista di qualche tempo fa che impiegare i giovani in un servizio civile (per noi militare) è l’unico modo per aiutarli a crescere. L’unico ostacolo da superare è quello del “partito delle mamme”, ancora troppo impegnate nell’evitare ai loro “piccoli” le fatiche e le responsabilità del vivere. Giusto per dire che la proposta di reintrodurre il servizio militare ha certamente bisogno della politica, ma soprattutto di una nuova e più matura coscienza delle famiglie e di tutti i cittadini.