Le schiere dell’ANA

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    Ho appena ricevuto il numero di ottobre e il primo articolo che leggo è il tuo editoriale. Condivido tutto, salvo il fatto che la dove scrivi “Le schiere dell’Ana sono formate… di giovani usciti dal servizio di leva nelle caserme delle penne nere…”. Mi domando: esiste un motivo per non avere fatto cenno agli amici degli alpini o aggregati? Mi pare di ricordare che dal Libro verde 2021, queste due categorie, rappresentano oltre il 25% del totale iscritti. Perché devono essere trascurati? Chiedo scusa per il disturbo e comunque viva gli alpini, gli amici e gli aggregati e viva l’Ana.

    Franco Dellupi, aggregato del Gruppo di Arese, Sezione di Milano

    Caro Franco, è proprio vero (come diceva un mio vecchio direttore) che scrivendo “qualche volta puoi accontentare tutti, tutte le volte puoi accontentare qualcuno ma non potrai mai accontentare tutti tutte le volte”. È evidente che nel mio editoriale mi riferivo all’origine dell’Ana e alla sua identità genetica con le Truppe alpine, identità che deriva dall’aver prestato servizio nello stesso Corpo. Certo, il ruolo di amici e aggregati che si riconoscono nei nostri valori e obiettivi è ormai fondamentale per la vita associativa e probabilmente lo sarà sempre più: ma in quell’articolo il riferimento era, come credo si evinca dalla lettura organica dell’intero testo e non di una sola riga, eminentemente storico.