Le bancarelle all'Adunata

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    Congedato nel 1961 ho partecipato a diverse Adunate nazionali e le bancarelle purtroppo non sono mai mancate. Se sono munite di un regolare permesso rilasciato dal Comune fanno il loro mestiere, pertanto non possiamo dire nulla. Possiamo però fare qualcosa: non acquistare mai, dico mai, neanche uno stuzzicadente. Se tutti facciamo così, non avendo più convenienza andranno altrove.

    Natalino Maioli Gavardo (BS)

    Complimenti per i tuoi 45 anni da congedato! La tua lettera ha bene evidenziato come il meccanismo dell’accettazione e dell’assegnazione delle bancarelle non sia materia di nostra competenza, ma risponda a criteri e regole che anche le amministrazioni pubbliche sono tenute a rispettare. Nella fase di candidatura di una città sarebbe possibile però contrattare con il sindaco una dislocazione funzionale degli spazi destinati alle attività commerciali in modo che non siano d’intralcio alla manifestazione. È auspicabile inoltre un attento controllo su prezzi e qualità di bevande e cibi somministrati. Sulla proposta che si faccia a meno di acquistare i prodotti, sono scettico perché la ritengo poco praticabile per due ragioni: la prima riguarda la nostra propensione a fare quello che ci pare, insofferenti come siamo ai divieti e agli obblighi; la seconda tiene conto della massa di non alpini che partecipa alla manifestazione, valutabile, nei giorni precedenti alla sfilata, quasi pari alla nostra presenza. Un appello a boicottare gli acquisti sarebbe quasi sicuramente ignorato, quindi inefficace.