L’alpino e il suo mulo

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    Sfogliando il numero appena arrivato della nostra rivista, faccio un sobbalzo quando vedo a pagina 34 una fotografia a me ben conosciuta: l’artigliere e il mulo che bevono allo stesso ruscello! Nulla a che vedere con l’articolo, di per sé molto bello per chi come noi era legato a doppio filo all’amico mulo, e a un colonello, oggi quasi novantenne che scattò quella foto. Come scrive lui stesso sul retro di una busta che allego, la foto fu fatta dal col. Francesco Ferri durante il campo estivo nel 1963 lungo un percorso che dalle Alpi Sarentinesi scendeva a Mules in Val d’Isarco. La stessa foto fu anche premiata ad un concorso fotografico del quotidiano Il Tempo. Francesco Ferri fu anche uno degli ultimi comandanti del gruppo Verona, 2º da montagna, prima dello scioglimento e qui, da quel che mi ha raccontato, per iniziativa di un maresciallo e dei suoi artiglieri, gli fu fatto una sorpresa: la foto divenne un quadro che per anni ha abbellito la casa del colonello. Oggi, dovendo andare al ricovero e cedendo l’abitazione, ha voluto proprio alcuni mesi fa donarmelo ripercorrendo alla consegna tutta la storia di quella stupenda fotografia. Al col. Ferri il giusto merito ed il grazie dei suoi artiglieri per l’affetto che ancora oggi ha per loro.

    Francesco Ramini Gruppo San Maurizio, Sezione Bolzano

    Dietro quella foto stupenda si nasconde l’animo degli alpini. Una sensibilità che emerge anche da questo scritto, che mette in luce l’animo del colonnello Ferri, al quale va il nostro affettuoso augurio, e quello di un suo ammirato e fedele artigliere.