La verità dei fatti

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    Volevo sottoporre alla vostra attenzione alcune righe di un articolo pubblicato da Il fatto quotidiano, del 21 agosto, n. 229 pagina 19, autore Massimo Fini: “Forse l’Italia non è stata di grande aiuto visto che uno dei nostri soldati mentre cercava di spiegare agli afghani come si usano le armi si è sparato addosso. Forse prima che gli fosse assegnata la funzione di addestratore doveva essere addestrato lui”. Su Wikipedia non è riscontrabile un fatto del genere, leggendo il lungo elenco dei caduti militari all’estero. A voi risulta? Più volte si chiede, in chiusura articolo, cosa abbia fatto di concreto l’esercito italiano in Afghanistan, per comprendere il vero contributo civile. Il fatto che la Grecia eriga un muro contro profughi senza che l’Ue sancisca questa decisione è molto triste. Una vostra opinione sarebbe gradita sul fatto dell’accoglienza dei profughi.

    Alberto Pegoraro

    Non ho letto l’articolo in oggetto. Ma le poche righe che riporti non fanno onore alla verità dei fatti ed anche all’intelligenza di chi ha scritto quelle righe. Anche se un soldato (non so se la storia sia vera) si fosse rivelato inadeguato, questo non inficia il valore di una missione. Quanto ai profughi, quando penso a loro mi viene sempre in mente il paragone con quelle case dove non arriva l’acqua perché ci sono le condotte che perdono. Fuori metafora, l’acqua bisogna garantirla (ossia l’assistenza a chi arriva) ma senza dimenticare di aggiustare le condotte (risolvere i problemi all’origine, ossia nelle terre di provenienza). I poveri vanno aiutati nei loro Paesi di origine, se non si vuole che la miseria diventi la causa di una emigrazione senza fine.