La riunione dei presidenti delle Sezioni europee

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    A Marcinelle, in concomitanza con le cerimonie per o­norare i minatori italiani vittime della tragedia di Marcinelle, si è svolta la riunione dei presidenti delle sette sezioni europee. Una riunione svolta all’insegna del particolare ricordo dei 53 alpini morti nel disastro del 1956.

    I lavori sono stati presieduti dal presidente nazionale Corrado Perona, con a fianco il vice presidente vicario Vittorio Brunello in qualità di segretario e il presidente della sezione Belgio Roberto Del Fiol. È quindi iniziata la relazione dei vari presidenti, ciascuno dei quali ha dato conto della consistenza della propria sezione, dell’attività svolta e dei programmi. Ecco una sintesi dei vari interventi.

    Del Fiol (Belgio): 97 soci, 22 amici. La festa sezionale è stata organizzata presso il gruppo di Hainaut. A Natale sono stati portati aiuti a famiglie di bisognosi.

    Zuliani (Francia): 181 soci, 105 amici. C’è la possibilità di istituire un gruppo in Costa Azzurra dove figurano sei alpini iscritti. Attività: assistenza alla figlia di un alpino del cuneese bisognevole di cure; disbrigo di pratiche burocratiche per alpini già lavoratori in Francia, visita ai cimiteri di guerra dove sono sepolti Caduti italiani. Il ten. col. Lapouge, della Scuola di alta montagna di Chamonix, ha chiesto di poter rinsaldare i contatti con il Comando truppe alpine di Bolzano e con il Centro addestramento alpino di Aosta. C’è il progetto di effettuare a Briançon il raduno del 1º raggruppamento ANA: il sindaco è d’accordo, sarebbe la prima volta che un raduno di questo tipo si svolge fuori dai nostri confini.

    Sambucco (Germania): 192 soci, 39 amici. Attività a favore di bimbi invalidi e invio di aiuti in Guatemala. I rapporti con le varie associazioni tedesche sono saldi. È stata organizzata la cerimonia commemorativa dei Caduti svolta sul monte Gr nten (1.760 m.), presso Sonthofen, sulle Prealpi bavaresi, con la partecipazione di alpini provenienti anche dall’Italia (ne abbiamo scritto sul numero di ottobre). Il giornale Il Transalpino è risorto grazie al nuovo direttore, Camisasca, che, pur risiedendo in Italia, ne cura l’edizione. Segnala carenze nel la sistemazione degli alpini della sezione all’adunata di Parma.

    Roncarati (Gran Bretagna): soci 70, amici 20. In novembre cerimonia al cimitero di Brookwood (Londra), presente un picchetto di alpini della Julia; a gennaio Veglia Verde: parte del ricavato, 1.500 euro, è stata inviata alla sede nazionale per le vittime dello tsunami, ma in totale la sezione ha devoluto in beneficenza 3.700 euro. In marzo, visita di Stato del presidente Ciampi; dallo stesso mese la sezione è o­n line, www.uk.https://www.ana.it; quindici alpini erano presenti all’adunata di Parma: la sistemazione logistica è stata soddisfacente.

    Turra (Lussemburgo): 25 soci e 20 amici. Non partecipa a tutte le manifestazioni perché nel Granducato ve ne è un’inflazione. Comunque è stato degnamente celebrato il 4 Novembre.

    Poloni (Nordica): soci 34, amici 8. Attivi i donatori di sangue; un volontario lavora periodicamente in Perù in soccorsi sanitari e tre soci hanno adottato a distanza altrettanti bimbi. Tradizionale il servizio di supporto ai partecipanti alla marcia Vasaloppet.

    Massaro (Svizzera): soci 455, amici 293. La sezione ha compiuto 45 anni; ha ricordato gli operai italiani travolti dalla valanga di Mattmark nel Vallese il 4 giugno 1956. Ha partecipato alla cerimonia in o­nore di San Maurizio nell’omonima abbazia a Saint Maurice, nel Vallese. Il 4 Novembre è stato celebrato a Berna.

    Amici degli alpini Per quanto riguarda gli amici degli alpini , argomento più volte emerso anche in altre analoghe circostanze, Brunello riassume le conclusioni della commissione creata a Firenze nell’ottobre 2004. Lo Statuto non è stato modificato nella considerazione che finchè ci sarà un alpino in sezione, la presenza dell’ANA sarà garantita . Tuttavia è il presidente di sezione che ha la facoltà di prendere nei riguardi degli amici le decisioni più opportune. E il cappello alpino? Nessuno può autorizzare gli amici a indossarlo, perché è un capo di corredo che lo Stato consegna solo a chi sta per intraprendere la vita militare come alpino. Noi possiamo dare agli amici solo un distintivo, perché quella è opera nostra . In sostanza: decade l’idea di introdurre l’amico come socio effettivo nelle sezioni all’estero. Comunque sarà distribuita alle sezioni all’estero una bozza del regolamento per l’esame e per le osservazioni dei presidenti. Sono seguiti gli interventi dei componenti della commissione. L’ambasciatore Paolo Scarso: le Camere di Commercio per gli italiani all’estero hanno risolto il loro problema con operazioni di ampio respiro; Lombardi: richiama alla memoria quanto esaminato nel passato e in particolare l’anno scorso; il consigliere nazionale Cesare Lavizzari: se Statuto e Regolamento fossero applicati, tutte le sezioni all’estero non sarebbero più in vita; invece esse chiuderanno solo quando l’ultimo alpino sarà scomparso. Pertanto ogni sezione all’estero dovrà farsi un proprio regolamento, sulla falsariga di quelli in vigore per i gruppi. Un intermezzo dei lavori è dato dall’arrivo dell’alpino Ferrante di Ruffano, classe 1913, accolto da un rispettoso applauso. È un alpino dagli incredibili trascorsi di guerra, rifondatore della sezione belga e presidente della medesima dal 1959 al 1974. Del Fiol gli offre una targa ricordo.

    Adunata di Asiago Brunello minimizza i disagi enfatizzati da una mitologia che si è andata ingrossando con continui si dice . Le strade ci sono, il servizio della Polizia stradale è assicurato. La sistemazione in albergo per le sezioni estere dispone di 200 posti letto che saranno assegnati a cominciare dalle sezioni più distanti. Ci sarà anche la possibilità di utilizzare un ospedale dismesso dieci mesi fa, e dunque in buone condizioni, a Mezzaselva, 7 chilometri da Asiago: sarà collegato alla città da un servizio navetta con percorso esclusivo.

    Giornale intersezionale Lombardi parla della sua idea, lanciata alla riunione di Firenze, di stampare un giornale comune alle sette sezioni europee. Non un giornale nuovo e in concorrenza con le attuali testate, ma un giornale riassuntivo della testate ora in vita nel rispetto della veste tipografica tradizionale. Di Dato propone di stampare un numero Zero : solo allora si potrà vedere se il progetto sarà realizzabile. Perona dispone perché tale numero sia fatto dopo Natale. La copertina sarà a carico de L’Alpino.

    Conclusioni Perona sottolinea, con soddisfazione, che tutti i relatori hanno evidenziato le loro opere a favore del prossimo. È un modo di agire attuale anche presso le sezioni d’oltremare, un patrimonio che sarà testimoniato nel prossimo Libro Verde della Solidarietà. (c.d.d.)