Ho ricevuto da uno di voi la Preghiera dell’Alpino. L’ho meditata in questi giorni e mi sono meravigliato della profondità di questa invocazione a Dio. Essa descrive la vita e l’anima dell’alpino. Sapete meglio di me che la nascita di questo Corpo è legata all’anno 1872, il tempo dell’unità nazionale. È una bellissima testimonianza di preghiera di un semplice soldato. Quell’uomo, quel soldato riconosce anche la sua debolezza umana e chiede al Signore che ‘ci aiuti ad essere degni delle glorie dei nostri avi’. Mi ha impressionato la frase: ‘Dio onnipotente che governi gli elementi, salva noi, armati come siamo, di fede e di amore’. L’alpino, che ha passato dure battaglie, ci insegna con la propria esperienza che la vita è un dono prezioso che non finisce mai. Questi ragazzi hanno avuto diverse armi nelle loro mani, ma riconoscono nella loro preghiera le due più potenti: fede e amore.
Dall’omelia di don Casimiro, prete polacco, spedita da Nico Bettuzzi Boccassuolo (MO)