La nostra Italia

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    Lo so, è impossibile, anche tecnicamente, un ritorno alla lira. Quello che non mi va è il continuo ricorso al nostro debito pubblico per scusare la cessione della nostra sovranità all’asse franco-tedesco. In fin dei conti siamo un Paese solido, l’anno scorso abbiamo avuto un surplus commerciale enorme, siamo la terza nazione europea manifatturiera (prima dell’euro eravamo la seconda), abbiamo sempre pagato fior di interessi, abbiamo sborsato decine di miliardi per rimborsare le banche franco-tedesche creditrici di Grecia e Spagna, soprattutto abbiamo in giro per il mondo migliaia di nostri ragazzi che versano il sangue per questi che poi ci deridono. 

     

    E altro ancora. Sicuramente hanno approfittato delle nostre divisioni per impadronirsi delle nostre banche, assicurazioni e industrie tecnologiche. I nostri deputati a Bruxelles hanno sempre pensato agli interessi di parte e mai a quelli dell’Italia. Loro vivono in un ambiente euforico distante dai problemi del Paese.

    Luigi Liboi, Gruppo di Vigevano-Mortara, Sezione Pavia

    Apparentemente, caro Luigi, la tua lettera ha poco a vedere con gli alpini. E invece ritengo che l’amore per la nostra Patria debba portarci anche a conoscere e valutare criticamente quello che ci accade intorno. Non è cosa buona un debito pubblico che deve continuamente succhiare risorse per pagare gli interessi, ma hai ragione quando sostieni che in giro c’è chi ciurla nel manico per farsi il proprio interesse alle nostre spalle.