La liturgia ha i suoi riti

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    Si sono svolti a Selva i funerali di un nostro concittadino, alpino da più di 60 anni e socio fin dalla costituzione del Gruppo locale. Come da sempre, per onorare l’amico alpino e per significare la nostra vicinanza ai familiari, hanno partecipato un gruppo di alpini anche con gagliardetti. 

     

    Ed inoltre è tradizione, se possibile, fare il “picchetto d’onore”, cioè 4 o 6 alpini affiancano la bara per tutta la durata della cerimonia. Così ci siamo posti anche questa mattina. A questo punto, con nostro stupore e senza capire le recondite motivazioni, il sacerdote che si stava preparando per dare inizio alla Messa, ci ha invitati ad allontanarci dalla bara. Cosa che abbiamo fatto per non creare imbarazzanti discussioni, proprio in considerazione delle circostanze. Anche le persone presenti, abituate al nostro modo di fare, hanno espresso parecchie perplessità. Purtroppo questi atteggiamenti, da parte dei sacerdoti, non sono così sporadici ed estemporanei.

    Pietro Pellizzaro, Capogruppo di Selva di Montebello Vicentino, Sezione di Vicenza

    Giusto per riprendere il tema e, dando ragione stavolta all’amico Barisione, va detto che la liturgia cattolica ha i suoi riti, che vanno rispettati e conservati secondo le indicazioni canoniche. Sta al celebrante concedere delle deroghe, senza che peraltro questo diventi automaticamente un diritto da estendere indiscriminatamente. Penso a quale molteplicità di richieste finiremmo per trovarci davanti se le regole fossero stabilite dal basso.