Addestramento in Val di Susa

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    Una giornata spettacolare sotto tutti i punti di vista. I monti dell’alta Valle di Susa, comunemente conosciuti come i monti della Luna, hanno vissuto uno dei momenti più belli degli ultimi anni. Un sole splendido, un cielo terso e dal blu intenso e poi loro, quei 1.128 uomini e donne tra alpini, artiglieri da montagna, genieri alpini, dragoni che lentamente e da vie diverse salivano al col Bousson a 2.155 metri di altezza. 

     

    Suddivisi in due gruppi tattici, Susa e Saluzzo, gli uomini della Taurinense hanno concluso con questo raid sci-alpinistico un impegnativo periodo di addestramento finalizzato a verificarne l’operatività in montagna. Mancava il 9º Alpini, ma il recente e faticoso impiego nelle zone terremotate ne ha giustificato l’assenza.

    Dopo quattro, cinque ore di marcia il colle Bousson si è animato con lo schieramento dei reparti sotto l’occhio vigile dei rispettivi comandanti Paolo Romanin per il Saluzzo, Nicola Piasente per il Susa ed Emiliano Vigorita per il 32° reggimento Genio guastatori. Ad attenderli il gen. Massimo Biagini comandante della Taurinense e il comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato saliti insieme ai reparti. Suggestiva la cerimonia dell’alzabandiera, con il pennone sistemato al termine di una breve scalinata scolpita nella neve.

    La tavolozza blu del cielo ha fatto da sfondo al tricolore che lentamente saliva nel silenzio ovattato della montagna. L’addestramento in montagna e, nel caso specifico, nel campo dello sci-alpinismo rappresenta per le Truppe Alpine una delle fasi principali della formazione specialistica del proprio personale. Le specifiche capacità che vengono acquisite risultano essere infatti fondamentali non solo nell’ambito delle numerose operazioni internazionali in cui opera l’Esercito, ma anche in Patria qualora chiamati ad intervenire con assetti specialistici e personale altamente qualificato a supporto della popolazione civile colpita dalle calamità.

    Dario Balbo