La 35 del Susa in val Bormida a 16 anni dall’alluvione

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    Gli alpini dell’alluvione del 1994 sono tornati, sedici anni dopo, a Gorzegno (Cuneo), uno dei paesi della Valle Bormida che li accolse da soccorritori. Domenica 21 marzo erano in quaranta, provenienti da Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana e Friuli, tutti arruolati nella 35ª compagnia del battaglione Susa tra il 1994 e il 1995.

    Il Gruppo ANA del paese li ha accolti a braccia aperte e la rimpatriata si è trasformata in un appuntamento istituzionale. Mariangela Balocco, sindaco durante l’alluvione e Piero Montanaro, sindaco in carica, hanno ricordato che Gorzegno e i paesi vicini: Torre Bormida, Prunetto e Levice, nei quali venne dislocata la 35ª, subirono molti danni, ma non dovettero piangere morti.

    Ospite d’onore è stato il tenente colonnello Alberto Vezzoli, all’epoca comandante della Compagnia. Ha ricordato che: Se tanta gente qui, oggi, si ricorda di quei mesi ed è voluta tornare, anche da lontano, vuol dire che c’è qualcosa di davvero solido che lega questi uomini . Quel collante lo conosce Bruno Beltramino, all’epoca sottotenente: Di quei giorni ricordo bene una cosa: il fango che non si voleva staccare dalle pale .

    Dopo la Messa e la deposizione di una corona ai Caduti, tutti a pranzo, assieme a un centinaio di gorzegnesi, nella sede del Gruppo, in quello stesso salone che quindici anni prima fece da mensa al plotone. D’obbligo iniziare con un brindisi dedicato a Luca Cestari e Bruno Beltramino, artefici dell’organizzazione perfetta della rimpatriata.

    E giù ricordi: l’esercitazione in Norvegia e i Vespri a Reggio Calabria, ma soprattutto la chiamata dal Reggimento quel lunedì 6 novembre ’94 mentre si marciava nella neve della Val Chisone per andare a soccorrere gli alluvionati. La stessa sera le tende dell’intero Susa erano piantate nel fango delle Langhe: una grande prova di logistica, superata con la tipica efficienza alpina.

    Pubblicato sul numero di maggio 2010 de L’Alpino.